Profondo Ciclone Mediterraneo ad ovest della Sardegna: caratteristiche ed evoluzione

In queste ore la situazione meteorologica sul Mediterraneo risulta essere estremamente dinamica. Un vortice depressionario, formatosi ad ovest della Sardegna, si muove verso la Tunisia e la Sicilia, apportando instabilità prima sulle regioni settentrionali e poi in seguito soprattutto sulle regioni meridionali.

Nell’immagine satellitare sottostante si nota chiaramente il minimo depressionario sul Mediterraneo occidentale e la conseguente curvatura ciclonica dei sistemi nuvolosi ad esso connessi.

Immagine satellitare di stamattina 11 novembre. Fonte:sat24.com

Questo ciclone riveste un interesse ulteriore perché la struttura appare caratterizzata da un nucleo caldo, peculiarità tipica dei cosiddetti “Tropical Like Cyclone” (TLC) o “Mediterranean Hurricane” (Medicane). Il loro nome vuole sottolineare proprio la somiglianza esistente tra questi sistemi depressionari e gli intensi cicloni tropicali (dotati anch’essi di un nucleo caldo) che possono dare origine agli uragani.

Tuttavia, le dimensioni limitate del bacino del Mediterraneo non permettono la formazione di sistemi ciclonici così imponenti: per rendere l’idea, l’estensione massima di un TLC può raggiungere i 200-400 km, mentre un uragano può superare i 1000 km di diametro. Ma in entrambi i casi, la condizione necessaria alla formazione e all’evoluzione del sistema è rappresentata dalla temperatura superficiale del mare. Ecco perché i Medicane si formano più facilmente in autunno, quando è massimo il contrasto termico tra la temperatura dell’aria e quella del mare.

A conferma di quanto spiegato prima, se guardiamo la mappa di temperatura a 850 hPa, si nota come l’area occupata dal ciclone (a ovest della Sardegna) sia caratterizzata da temperature superiori rispetto alle regioni circostanti.

Temperatura a 850 PA. Modello MOLOCH. Fonte: ISAC-CNR

Infatti, l’evaporazione dal mare e la successiva condensazione nell’area interessata dal ciclone, provoca la produzione di calore latente che determina il riscaldamento del nucleo della struttura. Nonostante queste condizioni, Il ciclone in questione non si è approfondito abbastanza da determinare la formazione di una struttura simmetrica.

Infine, dopo aver raggiunto la Tunisia, un nuovo minimo depressionario, ancora più profondo di quello appena descritto, si posizionerà sul Mar Tirreno provocando fenomeni estremamente intensi sul Sud-Italia.

Seguite i prossimi aggiornamenti!

Articolo di Stefano Della Fera del 11 Novembre 2019 alle ore 12:53

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