Trovate tracce di ossigeno nell’atmosfera di Marte

Le molecole di ossigeno rilevate da Curiosity potrebbero condurre alla presenza di forme di vita batterica o ad altre cause di natura geologica.

Dal rover Curiosity della Nasa arrivano i primi indizi sulla presenza di ossigeno nell’atmosfera di Marte. La scoperta è stata fatta nell’ambito dell’esplorazione del cratere Gale iniziata nel 2012, tramite il Sample Analysis at Mars (Sam), che nel corso di questi anni ha misurato le variazioni delle molecole di ossigeno nell’atmosfera di quell’area rispetto ai cambiamenti stagionali.

Dai risultati dello studio, pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Planets, è emerso che le molecole di ossigeno nell’atmosfera marziana monitorata si comportano in modo simile a quelle di metano, ovvero mantenendo livelli bassi d’inverno – inferiori all’1% – e più alti nelle stagioni calde – fino al 30%. “È singolare che ci sia questa corrispondenza tra il metano e l’ossigeno”, osserva Enrico Flamini, docente presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti, “come se in qualche modo fossero collegati”. Ma i risultati sono da prendere con molta cautela, spiega, poiché è troppo presto per affermare che si tratta di una condizione che riguarda tutto il pianeta.

Le ipotesi sul comportamento delle molecole e sulla repentina variazione dei livelli di ossigeno vanno dalle cause di natura geologica alla possibile presenza di forme di vita batterica. Ma per spiegare il fenomeno è necessario approfondire le ricerche e a tal proposito Flamini sottolinea l’importanza della missione ExoMars 2020. La missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dell’agenzia spaziale russa Rosmosmos – nella quale avrà un ruolo importante l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) – partirà con l’obiettivo di trovare tracce di vita presente o passata sul Pianeta Rosso, che si mostra sempre più complesso e affascinante. Nonostante l’ambiente di Marte si riveli via via diverso dalla Terra, afferma Flamini, pare non sia poi così “alieno” rispetto al nostro pianeta.