Terremoto in Albania fa 31 vittime, dichiarato lo stato di emergenza

Tra i dispersi anche 6 italiani. Moltissime le persone ancora intrappolate tra le macerie.

Secondo i dati Ingv, il terremoto che il 26 novembre ha colpito tra la città di Durazzo e Lushnje si è scatenato da una faglia lunga 85 km che si estende da nord-ovest a sud-est del paese. La scossa ha causato gravi danni agli edifici, centinaia di feriti e molte vittime. Oggi pomeriggio una nuova scossa di magnitudo 5.6 ha colpito vicino Tirana, con epicentro nel Mare Adriatico. Finora si contano 31 vittime, almeno 650 feriti e 45 persone salvate dalle macerie.

Nelle città di Durazzo e Thumane, le più colpite dalla scossa, si continua a cercare tra i detriti degli edifici crollati. Sono ancora molte le persone rimaste intrappolate sotto le macerie e tra i dispersi ci sono anche 6 italiani, di cui 3 bambini, che le squadre di soccorso italiane stanno cercando ininterrottamente da martedì sera. Le operazioni di soccorso sono state momentaneamente sospese dal ministero della Difesa in seguito alla seconda, violenta scossa.

In seguito all’accaduto, il paese ha dichiarato lo stato di emergenza e proclamato una giornata di lutto nazionale. Il primo ministro albanese Edi Rama ha affermato di essere “toccato dalla solidarietà italiana”, dopo che il premier Conte e i media italiani hanno offerto per primi la disponibilità ad aiutare il paese in difficoltà. “L’Italia è la più naturale vicina e una grande sorella con una lunga, incredibile storia di continuo sostegno all’Albania”, ha affermato Rama.

Secondo i sismologi, i devastanti effetti del terremoto potrebbero essere dovuti anche alla morfologia e le condizioni geologiche della regione. I bacini di sedimenti non consolidati possono infatti favorire un’ampiezza delle onde sismiche maggiore rispetto ad un suolo roccioso e consolidato, spiegano. Dopo la scossa principale, la cui magnitudo è stata di 6.2, ci sono state circa 70 scosse, di cui 50 di magnitudo compresa tra 3 e 4, 10 di magnitudo tra 4 e 5 e 3 superiori a 5. Inoltre, altri terremoti hanno colpito in questi giorni in Bosnia-Erzegovina (magnitudo 5.3) e vicino all’isola di Creta (magnitudo 6).