L’accelerazione dello spostamento del polo magnetico è un fenomeno mai osservato prima, le cui ragioni non sono ancora del tutto chiare.
Negli ultimi decenni la velocità di movimento del polo nord magnetico terrestre è aumentata, arrivando a percorrere circa 55 chilometri all’anno. Lo spostamento dei poli magnetici è un fenomeno normale e costante, dovuto alle fluttuazioni del flusso di ferro fuso all’interno del nucleo del nostro pianeta. Dalla sua scoperta nel 1831, spiega il National Centers for Environmental Information (NCEI) del NOAA, il polo nord magnetico ha percorso circa 2.250 chilometri, a un ritmo piuttosto lento, consentendone una tracciabilità piuttosto facile. Ma la recente accelerazione sta spiazzando gli scienziati, che non ne comprendono appieno le ragioni.
La rotta del polo nord magnetico a velocità record verso la Siberia è un fenomeno mai osservato prima. Sebbene i dati più recenti suggeriscano che tale velocità potrebbe scendere a circa 40 chilometri all’anno, rispetto alle misurazioni centennali si tratterebbe comunque di un evento sconosciuto. “Il movimento dagli anni ’90 in poi è molto più veloce che in qualsiasi momento per almeno quattro secoli”, ha affermato lo specialista geomagnetico Ciaran Beggan del British Geological Survey (BGS). “Non sappiamo molto dei cambiamenti nel nucleo che lo sta guidando”.
Nonostante l’accuratezza dei dati del World Magnetic Model (WMM), non è possibile fare totale chiarezza sulle fluttuazioni che determinano l’irrequietezza estrema del polo nord, ma grazie alla mappatura del campo magnetico terrestre – essenziale per sistemi GPS, Nasa e altre grandi istituzioni – si può prevedere in che modo potrebbe evolversi lo spostamento nel tempo. L’ultimo aggiornamento dei modelli, di solito quinquennale, è giunto un anno prima del previsto a causa dell’insolita velocità di spostamento del polo, ma sarà valido fino al 2025, spiegano gli esperti.
Sebbene l’inversione dei poli magnetici terrestri sia un fenomeno possibile – secondo gli studi può accadere con una frequenza di qualche centinaia di migliaia di anni, non si può dire con certezza quando ciò potrebbe avvenire. Ciò che è certo è che potrebbe avere serie implicazioni per l’umanità, ma per il momento sembrerebbe un evento ancora lontano.
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