La vastità degli incendi che stanno colpendo il pianeta potrebbe significare la fine per numerose specie animali e vegetali.
Raramente la specie umana ha visto fiamme come quelle che stanno devastando l’Australia in questi ultimi mesi. In generale, il 2019 è stato un anno critico in termini di incendi, che hanno sferrato un duro colpo alla situazione ambientale globale, radendo al suolo enormi estensioni di copertura arborea e mettendo in serio pericolo non solo le persone, ma anche numerose specie animali.
Tralasciando l’aspetto economico, la forza distruttiva e l’estensione degli incendi minaccia gravemente la biodiversità, soprattutto in luoghi caratterizzati da ecosistemi particolarmente fragili, come la foresta amazzonica o l’Australia. La catastrofe in atto, secondo gli scienziati, ha tutte le potenzialità per ripercuotersi a lungo termine sul pianeta, non semplicemente aggravando la situazione delle emissioni globali, ma anche aumentando enormemente il rischio di estinzioni di massa.
È successo in passato e potrebbe ricapitare: incendi di vasta estensione potrebbero significare la fine di molti animali o piante. Basti pensare che gran parte del nostro patrimonio vegetale e animale si concentra nelle aree attualmente bruciate dagli incendi boschivi, spesso dolosi. La distruzione dell’equilibrio in queste aree estremamente preziose costituisce un enorme rischio a livello globale, senza contare che il loro completo ripristino richiederebbe migliaia di anni.
Molti reperti fossili illustrano come il fuoco abbia causato estinzioni diffuse che hanno completamente rimodellato la vita sulla Terra. Ne è un esempio la fine del regno dei dinosauri, il Cretaceo-Paleogene, che circa 66 milioni di anni fa significò l’annientamento del 75% delle specie sul pianeta. In quel caso, le tempeste di fuoco annientarono gran parte delle specie esistenti e soltanto le specie in grado di sfuggirvi sopravvissero, secondo le analisi dei reperti, tra cui alcuni rettili e uccelli.
L’entità della catastrofe dei dinosauri non è del tutto quantificabile, ma molte ricerche recenti affermano che, sebbene si tratti di porzioni comunque inferiori di territorio, la totalità degli incendi attuali potrebbe determinare uno sterminio ugualmente grave, perché il pianeta è già stato privato di oltre la metà della sua copertura arborea a causa degli umani. Inoltre, gli spazi limitati riservati alla biodiversità oggi sono minacciati non solo dagli incendi, ma da un cocktail antropogenico di inquinamento, attività industriali, specie invasive e cambiamenti climatici.
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