Il ghiaccio marino artico raggiunge la sua massima estensione annuale

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In questo periodo dell’anno il ghiaccio marino alle latitudini polari raggiunge la sua massima estensione annuale. Se confrontati con gli anni più recenti, i dati relativi al mese di febbraio 2020 descrivono un aumento dell’estensione del ghiaccio polare.

L’estensione del ghiaccio ha infatti raggiunto i 14.68 milioni di km quadrati, 710 mila km quadrati in più rispetto al record negativo del febbraio 2018. L’immagine in basso mostra chiaramente come tale superficie sia molto simile (anche se inferiore) a quella descritta dalla media climatica calcolata dal 1980 al 2010 (linea viola).

Questo dato riflette direttamente l’azione delle dinamiche atmosferiche invernali dell’emisfero settentrionale. Come descritto dai valori record raggiunti dall’indice AO, il Vortice Polare si è rivelato estremamente forte e compatto per tutto il mese di gennaio e di febbraio.

In queste condizioni, l’aria fredda polare rimane intrappolata alle alte latitudini e le irruzioni gelide alle medie latitudini risultano molto più rare. Come conseguenza, le temperature polari si sono mantenute vicino ai valori della climatologia per quasi tutto il periodo invernale favorendo l’aumento dell’estensione dei ghiacci.

Questa notizia è solo apparentemente positiva e potrebbe eclissare un altro aspetto del dato: nonostante l’estensione sia maggiore rispetto a quella degli ultimi anni, la superficie ghiacciata risulta comunque inferiore della media calcolata dal 1980-2010. Inoltre, nonostante l’azione del Vortice Polare che pone delle condizioni assolutamente favorevoli alla crescita del ghiaccio, l’estensione si attesta come la tredicesima più bassa dall’inizio delle misurazioni.

Il grafico sottostante può aiutare a comprendere: quello di febbraio 2020 è soltanto un picco isolato che si inserisce coerentemente in un trend decennale ormai ben noto.