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Il plasmoide attraversato nel 1986 misurava circa 400.000 chilometri di estensione.
Osservando i dati archiviati della sonda spaziale Voyager 2 della Nasa, risalenti a oltre 30 anni fa, gli scienziati hanno scoperto le tracce di un’enorme bolla di gas proveniente dall’atmosfera di Urano. La nuova ricerca, pubblicata su Geophysical Review Letters, ha analizzato nel dettaglio le vecchie misurazioni sul campo magnetico attorno al pianeta, scovando ciò che era sfuggito in precedenza: il veicolo aveva attraversato un cosiddetto plasmoide, ovvero una massiccia bolla di plasma non conosciuta al momento del sorvolo nel 1986.
Sono state le brusche oscillazioni nella lettura del campo magnetico a suggerire la presenza dell’enorme blob gassoso pieno di particelle cariche. Questo tipo di struttura spaziale, oggi ampiamente riconosciuta dagli astronomi, può staccarsi dal campo magnetico che circonda un pianeta, riversando le particelle nello spazio e modificando quindi l’atmosfera del pianeta stesso. Il fenomeno era stato osservato sulla Terra e su alcuni pianeti vicini, ma mai su Urano, il cui asse di rotazione – e di conseguenza il campo magnetico – diversamente dagli altri pianeti è inclinato quasi parallelamente al piano dell’orbita.
Secondo quanto dichiarato dalla Nasa, le misurazioni di Voyager 2 suggeriscono che il plasmoide in questione si estendeva per 204.000 chilometri, per una lunghezza di 400.000 chilometri circa. Ulteriori studi ravvicinati aiuterebbero a comprendere meglio in che modo il fenomeno abbia cambiato l’insolito pianeta nel tempo e in generale le caratteristiche della struttura in sé, ancora poco conosciuta.
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