Piccole variazioni della temperatura superficiale degli oceani possono avere un impatto determinante sull’ecosistema marino locale. Per questo motivo in questi giorni si sta monitorando con particolare attenzione la temperatura delle acque settentrionali dell‘Oceano Pacifico. Qui, su di un’area molto vasta, si registra ormai da giorni una anomalia termica positiva fino a 3°C (area rossa mostrata in figura).
Cosa ha determinato questo aumento delle temperature?
In quest’area del Nord-Est del Pacifico dal mese di giugno insiste un’alta pressione anomala. Questa condizione atmosferica determina tempo stabile e temperature dell’aria più elevate rispetto alla media climatica. Inoltre, l’assenza di venti intensi non favorisce il rimescolamento delle acque superficiali con quelle più profonde. Questi diversi fattori, estesi su un arco di tempo molto lungo, hanno un impatto sulla temperatura superficiale dell’oceano generando una cosiddetta “oceanic heatwave”.
Questa anomalia termica può essere registrata non solo in superficie ma fino a decine di metri di profondità.
Da eventi simili accaduti nel passato sappiamo che queste “ondate di caldo oceaniche” hanno un impatto negativo sull’ecosistema marino. Le alte temperature favoriscono la crescita esponenziale di diverse tipologie di batteri e alghe. L’assenza di krill, che prospera principalmente in acque fredde, ha effetti disastrosi per l’ecosistema marino.
Nel 2015, in relazione ad un evento di portata simile, fu registrato un aumento della mortalità dei mammiferi marini, soprattutto lungo le coste della California e nel Golfo dell’Alaska.
Località | T°C |
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Foggia | 30° |
Siracusa | 30° |
Palermo | 30° |
Matera | 28° |
Ravenna | 28° |
Chieti | 27° |
Ascoli Piceno | 27° |
Ragusa | 27° |
Ferrara | 27° |
Teramo | 27° |
Località | T°C |
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Varese | 18° |
Bergamo | 19° |
Lecco | 19° |
Como | 19° |
Biella | 19° |
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Udine | 20° |
Sondrio | 20° |