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Potrebbe non essere derivata dall’impatto con meteoriti, come si è ipotizzato finora.
L’origine dell’acqua presente sulla Terra è sempre stata oggetto di interrogativi per la scienza, che finora l’aveva attribuita alla caduta di meteoriti. Un nuovo studio condotto dall’American Association for the Advancement of Science e pubblicato su Science smentisce però questa tesi, affermando che l’acqua terrestre deriverebbe dal processo di formazione del pianeta.
Lo studio ha preso in esame una rara forma di meteorite, l’Enstatite Condriti, che comprende il 2% delle condriti cadute sulla Terra – le componenti della proto-Terra. Il team di ricercatori ha misurato il contenuto di idrogeno in 13 campioni di questo tipo: contenevano la quantità di idrogeno pari a 3 volte la quantità di acqua degli attuali oceani terrestri.
Finora, si riteneva che l’idrogeno presente sulla Terra non fosse sufficiente per consentire la formazione dell’acqua presente attualmente sul pianeta, poiché essendosi formato nel Sistema Solare interno le temperature estreme non avrebbero contribuito alla formazione del ghiaccio. Secondo i modelli di formazione planetaria, la proto-Terra sarebbe stato un pianeta privo di acqua: soltanto in un secondo momento, a causa di un catastrofico impatto con grandi meteoriti di Condrite Carboniosa, l’acqua sarebbe arrivata sul pianeta.
Le nuove analisi hanno invece evidenziato che gli isotopi di azoto presenti nelle Enstatite Condriti sono compatibili con quelli del mantello terrestre, riconducendo alla teoria che l’acqua terrestre si trovasse all’interno delle rocce primordiali. Gli studi precedenti, ha spiegato la ricercatrice Laurette Piani del Centre de Recherches Pétrographiques et Géochimiques, non erano in grado di fornire misurazioni precise dell’idrogeno e dell’acqua presenti nei meteoriti, poiché alterati da processi terrestri.
La grande presenza di acqua sulla Terra, che ricopre oltre il 70% della superficie terrestre, avrebbe trovato una spiegazione plausibile nella nuova scoperta, secondo Anne Peslier, ricercatrice per il Johnson Space Center della NASA a Houston. Lo studio potrebbe fornire nuove indicazioni su un altro grande mistero terrestre, ovvero quanta acqua è intrappolata nelle profondità della Terra. Secondo Peslier, ce ne sarebbe ancora di più all’interno del pianeta, rispetto a quella che vediamo in superficie.
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