Le prime condizioni tipiche de La Niña sono già state evidenziate nel corso del mese di agosto 2020 e secondo le ultime previsioni modellistiche con altissima probabilità il fenomeno caratterizzerà tutto il prossimo inverno.
Di cosa si tratta?
La Niña è una faccia del complesso fenomeno climatico de El Niño Southern Oscillation (ENSO). Periodicamente la temperatura delle acque superficiali del Sud-Est del Pacifico subisce un significativo riscaldamento o raffreddamento determinando una serie di conseguenze atmosferiche ed oceaniche rintracciabili a livello globale. Nel primo caso si parla de El Niño mentre nel secondo il fenomeno è noto con il nome de La Niña.
Per poter stabilire formalmente le condizioni de La Niña bisogna dunque valutare la temperatura superficiale delle acque del Pacifico. Se queste presentano un’anomalia termica di 0.5 gradi Celsius superiori alla media climatica si parla de El Niño. Invece, quando l’anomalia termica è negativa (inferiore a -0.5 gradi Celsius) siamo in condizioni de La Niña. Infine, se la temperatura si mantiene all’interno di queste soglie il periodo si dice essere caratterizzato da condizioni di ENSO neutre.
Come si vede dal grafico, i modelli (la media è la linea nera continua) prevedono condizioni de “La Niña” dalla fine di agosto fino alla fine del prossimo inverno con una probabilità di circa l’85%.
Quali sono le conseguenze?
Le conseguenze dirette de La Niña coinvolgono le regioni affacciate sull’Oceano Pacifico. Infatti, gli alisei aumentano la loro intensità e spingono in modo eccezionale le acque calde superficiali verso il continente asiatico. Di conseguenza, le piogge diventano più insistenti sull’Oceano Pacifico occidentale e centrale mentre condizioni di siccità tendono ad interessare il Sud-America. Ma gli effetti si estendono all’intero pianeta.
Ad esempio, durante condizioni de La Niña il Sud-Africa tende a sperimentare inverni più freddi ed umidi mentre il clima è più freddo e secco sull’Africa occidentale. Oppure, nel sud-est della Cina il clima risulta più secco così come sull’America Centrale.
Inoltre, anche la stagione degli uragani atlantici è fortemente influenzata da La Niña perché in queste condizioni lo shear del vento è ridotto e la crescita degli uragani è dunque favorita. Questo è uno dei motivi che spiega la particolare intensità dell’ultima stagione degli uragani atlantici.
Località | T°C |
---|---|
Siracusa | 28° |
Catania | 27° |
Messina | 26° |
Palermo | 25° |
Agrigento | 24° |
Crotone | 24° |
Oristano | 24° |
Foggia | 24° |
Grosseto | 24° |
Lecce | 24° |
Località | T°C |
---|---|
L'aquila | 14° |
Cuneo | 15° |
Biella | 17° |
Belluno | 17° |
Chieti | 17° |
Aosta | 17° |
Varese | 17° |
Potenza | 17° |
Lecco | 18° |
Campobasso | 18° |