Intorno alla metà del mese una massa di aria fredda artico-continentale, con moto antizonale, tenderà a raggiungere l’Europa orientale, favorita dall’elevazione di un campo di alta pressione fin verso la Penisola Scandinava. E l’Italia?
Volgendo lo sguardo al lungo termine e oltre i nostri confini nazionali, salta all’occhio un possibile parziale cambiamento sinottico su base emisferica. Visionando e interpretando i vari outpout della modellistica previsionale, difatti emerge come il vasto e forte campo di alta pressione, che sta interessando da giorni le medie-basse latitudini europee, inizierà gradualmente a risalire di latitudine fin verso la Penisola Scandinava, nel corso della seconda decade di novembre. I flussi di calore in risalita andranno parzialmente ad indebolire il Vortice Polare Troposferico che tenderà maggiormente a deformarsi e a scindersi in due lobi, di cui uno più piccolo e meno esteso che andrà ad ubicarsi in prossimità della Siberia. Da tale lobo tenderà a discendere aria fredda di origine artico-continentale, diretta soprattutto su Russia, Bielorussia, Ucraina, ma un raffreddamento interverrà poi anche su buona parte dell’Europa orientale a partire dall’inizio della seconda decade:
Come possiamo notare dalle seguenti cartine emisferiche sull’Italia continuerà a prevalere l’alta pressione almeno fino a metà mese, dunque almeno per i prossimi 8-10 giorni, con tempo stabile da nord a sud, assenza di precipitazioni e con temperature però che tenderanno a calare di qualche grado, a partire dal 10-11 novembre, rispetto ai valori attuali oltre la norma, riallineandosi così alle medie tipiche del periodo.
Verso la fine della seconda decade di novembre e soprattutto nel corso della terza decade la situazione potrebbe propendere in direzione di un raffreddamento anche sulla nostra Penisola, segnatamente sui versanti adriatici e al sud a causa dell’entrata di correnti più fredde provenienti da est, con il Vortice Polare Troposferico maggiormente disturbato a causa di una nuova pulsazione di flussi di calore alto-pressori verso le alte latitudini atlantiche e scandinave. Non è escluso del tutto, a tal proposito, neanche un qualcosa di più marcato, ovvero una possibile ondata di freddo dai chiari stampi invernali, con temperature che potrebbero risultare in una fase anche al di sotto della media.Anche il grafico dell’Arctic Oscillation (Indice AO) propenderebbe verso un possibile calo, dopo il 16 novembre:
Analizzando le Ensamble di GFS00z salta all’occhio l’indecisione delle stesse per fine seconda decade e inizi terza con diverse perturbazioni del modello ubicate tra 0 e -5 a 850hpa (1450 mt).
Sull’evoluzione relativa all’ultima decade mensile ovviamente ci ritorneremo con ulteriori dettagli ed eventuali news. Restate connessi u Meteo In Diretta.
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