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Dopo la pandemia il trasporto aereo potrebbe non essere più come prima, secondo un nuovo rapporto pubblicato su Journal of Air Transport Management, con benefici a livello ambientale ma al contempo effetti negativi sulle compagnie aeree più piccole. Questo perché i sostegni governativi in tempi di crisi forniti alle maggiori compagnie potrebbero facilmente distorcere la concorrenza con la conseguente perdita di alcuni collegamenti internazionali. Intanto, i sostegni potrebbero andare di pari passo con le iniziative per ridurre le emissioni.
Il trasporto aereo globale contribuisce al 3% delle emissioni totali di Co2, ricorda il Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea, che ha preso parte allo studio. Una quota relativamente limitata, ma che è in continua crescita: soltanto tra il 1990 e il 2012, le emissioni del traffico aereo internazionale hanno subito un incremento del 75%, quasi il doppio rispetto a tutti gli altri settori economici. Con la crisi sanitaria, il settore dell’aviazione è stato colpito duramente e la sua ripresa post-pandemia potrebbe essere altrettanto lenta e complicata, spiega il JRC.
Il rallentamento economico generale ha causato una temporanea riduzione delle emissioni, ma allo stesso tempo ha complicato la domanda e l’offerta nel settore dell’aviazione e bloccato gli investimenti e l’innovazione di esso. Le perdite economiche dal mese di marzo sono state significative, con molte preoccupazioni sulla capacità di ripresa post-pandemia.
In questo quadro critico, mentre i sostegni governativi si concentreranno probabilmente su un mercato che favorisce le compagnie aeree e gli aeroporti più grandi, fa notare il JRC, a scapito delle compagnie aeree più piccole, si potrebbe accelerare l’adozione di politiche sostenibili e ridurre l’impatto ambientale del settore. Questo premettendo che la crisi legata alla pandemia ha messo a rischio molti accordi climatici e ambientali – il prezzo del carbonio nell’EU Emissions Trading System, ad esempio, è diminuito drasticamente, indebolendo l’incentivo economico a ridurre le emissioni.
I sostegni governativi si differenziano sensibilmente a seconda dei paesi, si legge nel rapporto, spesso però a favore di pochi operatori nazionali in ogni paese che già beneficiavano di trattamenti preferenziali rispetto alla concorrenza. Sebbene queste forme di supporto siano pensate per proteggere il maggior numero di posti di lavoro e garantire il massimo livello di connettività, molto probabilmente saranno soltanto le aziende più grandi a ricavarne una quota di mercato più elevata, fanno notare al JRC. Per i viaggiatori, questo potrebbe avere un impatto negativo sulle tariffe e i servizi di viaggio offerti.
Secondo le previsioni del rapporto, un’inevitabile conseguenza di questo ri-orientamento del settore dell’aviazione sarà anche una connettività del trasporto più carente, con squilibri tra i mercati più piccoli, che potrebbero non riprendersi nell’immediato futuro o addirittura scomparire per lungo tempo. Allo stesso modo, gli obblighi ambientali potranno favorire gli effetti positivi in termini ambientali e climatici.
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