Da diversi giorni buona parte del territorio italiano è interessato da intense e persistenti precipitazioni. Le regioni affacciate sul Mar Tirreno stanno sperimentando gli effetti più marcati di questa lunga fase di maltempo mentre si registrano vere e proprie bufere di neve sulle Alpi.
L’evoluzione meteorologica di questi giorni è stata condizionata in modo determinante dalla discesa di aria gelida di estrazione artica sul Mediterraneo occidentale. Questa massa di aria in movimento è chiaramente visibile da satellite grazie alle nubi che genera lungo la sua traiettoria. Infatti, l’aria fredda in moto verso sud interagisce con l’aria più mite presente alle medie latitudini destabilizzando il profilo atmosferico e innescando i fenomeni convettivi che producono le tipiche formazioni nuvolose visibili sulla superficie oceanica.
Guardiamo la stessa immagine prodotta dal modello globale americano GFS. In particolare osserviamo la mappa di altezza geopotenziale a 500 hPa dalla quale si nota chiaramente la profonda saccatura (area di colore blu) che si spingerà nel pomeriggio fino alle coste del Nord-Africa. Più nel dettaglio, l’altezza geopotenziale a 500 hPa è la quota che bisogna raggiungere per poter registrare tale valore barico (500 hPa per l’appunto). La mappa conferma la differenza di altezza geopotenziale tra il bacino del Mediterraneo (valori inferiori, area blu) e l’ Atlantico (valori maggiori, area rossa). Si nota inoltre il minimo di pressione (circa 990 hPa) posizionato sul nord della Francia.
La variazione di altezza geopotenziale dipende proprio dalla differenza di temperatura, la quale influenza in modo determinante l’inclinazione delle superfici di pressione costante (superfici isobare). L’aria più fredda proveniente da Nord ha una densità maggiore e quindi, nella zona interessata da basse temperature, la pressione diminuisce più velocemente con la quota (vedi figura).
Questo meccanismo è alla base della formazione dei vortici di bassa pressione i cui venti sono tipicamente caratterizzati da una rotazione antioraria.
Nella zona a cavallo tra le due masse di aria l’intensità del vento aumenta proprio a causa del gradiente termico. Di conseguenza vengono innescate forti correnti umide dai quadranti meridionali che raggiungono le coste della nostra Penisola.
Questa configurazione determina un forte trasporto di vapore acqueo dal Mediterraneo verso nord, in particolare verso le coste tirreniche dove si concentrano le piogge. Inoltre, quando incontra l’orografia, la massa di aria umida sale di quota, condensa e precipita. Questo meccanismo favorirà le prossime intense nevicate sul settore orientale dell’arco alpino.
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