Il Sole è entrato in una nuova fase e potrebbe essere una delle più attive mai registrate

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Secondo un nuovo studio, il 25° ciclo solare potrebbe rivelarsi estremamente forte, contrariamente a quanto previsto da NASA e NOAA.

Il nostro sole potrebbe essere in una fase particolarmente attiva, secondo le nuove previsioni, che potrebbe rivelarsi uno dei suoi cicli di attività più forti che il mondo abbia mai osservato. Un dato che è in realtà in piena contraddizione con le previsioni ufficiali del tempo solare di NASA e NOAA, ma se ciò accadesse, potrebbe essere la conferma delle teorie sui cicli di attività solare su cui gli scienziati lavorano da anni.

Prevedere la durata e la forza dei cicli delle macchie solari non è affatto semplice, poiché esiste una grossa lacuna nella comprensione del meccanismo che guida l’intero ciclo, spiega il fisico solare Scott McIntosh del Centro nazionale per la ricerca atmosferica degli Stati Uniti. “Se la nostra previsione si dimostrasse corretta, avremmo la prova che la nostra struttura per comprendere la macchina magnetica interna del Sole è sulla strada giusta”, ha affermato.

I livelli di attività del Sole sono piuttosto variabili e i suoi cicli di attività sono legati al campo magnetico: ogni 11 anni, i poli del Sole si invertono. Non è chiaro il motivo, ma sappiamo che ciò accade in concomitanza con una maggiore debolezza del campo magnetico. Poiché quest’ultimo regola l’attività solare – macchie solari, eruzioni ed espulsioni di massa coronale, la fase debole corrisponde ad un periodo di attività minore, detta minimo solare. Una volta che i poli si sono invertiti, il campo magnetico torna a rafforzarsi e l’attività solare sale al massimo livello.

In base alle registrazioni, il minimo solare più recente si è verificato a dicembre 2019. Attualmente siamo nel 25° ciclo solare dall’inizio delle misurazioni e in rotta verso il massimo solare. Secondo la NASA e la NOAA, questo dovrebbe essere un massimo “tranquillo”, con un picco di macchie solari di circa 115 macchie solari nel luglio 2025, simile al 24° ciclo solare, che ha avuto un picco di 114 macchie solari. Ma McIntosh e il suo team la pensano diversamente.

Nel 2014, McIntosh e i colleghi hanno pubblicato un documento che descrive le loro osservazioni del Sole su un ciclo di 22 anni, considerato il ciclo solare completo, quando i poli tornano nelle loro posizioni di partenza. Ma gli scienziati hanno notato qualcosa di interessante: nel corso di 20 anni circa, i punti luminosi coronali – tremoli di luce ultravioletta – sembravano spostarsi dai poli verso l’equatore, incontrandosi alle medie latitudini. Questo movimento pare coincidere con l’attività delle macchie solari.

I punti luminosi, secondo McIntosh, sarebbero collegati a bande di campi magnetici che avvolgono il Sole, propagandosi dai poli all’equatore ogni 11 anni circa. Poiché hanno polarità opposta, quando si incontrano nel mezzo, si annullano a vicenda, determinando ciò che i ricercatori chiamano un “terminatore”, un evento che segnerebbe potenzialmente la fine di un ciclo magnetico e l’inizio di quello successivo.

Il periodo tra un evento terminatore e un altro sarebbe però variabile, poiché questi movimenti avvengono in tempi diversi. A tal proposito, il team ha osservato una correlazione tra il periodo di tempo tra un evento e l’altro e l’intensità del massimo solare seguente. “Maggiore è il tempo tra i terminatori, più debole è il ciclo successivo”, ha osservato l’astronomo Bob Leamon dell’Università del Maryland Baltimore County. “E, al contrario, più breve è il tempo tra i terminatori, più forte è il prossimo ciclo solare”.

Secondo i risultati ottenuti dal team, il 25° ciclo solare non dovrebbe essere quindi debole, come invece previsto attraverso la metrica comune. Non resta che aspettare e scoprire quale interpretazione dell’attività solare è quella più attendibile: potrebbe trattarsi di un nuovo passo nella comprensione dei meccanismi sconosciuti del Sole.

Articolo di Erika del 08 Dicembre 2020 alle ore 18:30

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