Clima: il mondo rischia ancora un aumento di 3 °C entro il 2100

Tempo di lettura: 1 minuto.

L’ONU avverte che gli impegni per ridurre le emissioni e il calo legato alla pandemia non eviteranno il riscaldamento globale previsto.

Nonostante gli sforzi di ridurre le emissioni di gas serra e la diminuzione dell’inquinamento atmosferico causata dai lockdown per il Covid-19, entro il 2100 potremmo assistere ad un aumento della temperatura globale di 3 °C. L’allarme arriva dall’ONU, che nella valutazione annuale dei livelli di emissioni del Programma ambientale  ha rilevato che il calo del 7% dell’inquinamento da carbonio registrato nel 2020 avrebbe in realtà un “impatto trascurabile” sul riscaldamento globale, senza un’immediata azione radicale sui combustibili fossili.

Con appena 1 °C di riscaldamento dai tempi preindustriali, la Terra sta già sperimentando eventi meteorologici fuori dalla media, come anomalie termiche, siccità prolungate, tempeste più potenti e frequenti e altri fenomeni estremi imputabili al cambiamento climatico. Un ulteriore aumento delle temperature globali sarebbe drammatico, ma per i trend attuali, è già in parte un’azione intrapresa.

Secondo il rapporto Emissions Gap, che analizza il divario tra le azioni richieste dall’Accordo di Parigi sul clima e le riduzioni delle emissioni effettive dei paesi, una ripresa verde dopo la pandemia avrebbe il potenziale per ridurre le emissioni globali del 25% entro il 2030. Accelerando gli impegni per raggiungere le emissioni nette zero si potrebbe contenere il riscaldamento fino a 2 °C, come stipulato dall’Accordo, rallentando gli effetti del cambiamento climatico.

Per mantenere gli ambiziosi obiettivi dell’Accordo di Parigi e limitare il riscaldamento a 1,5 °C, bisognerebbe ridurre le emissioni globali del 7,6% all’anno fino al 2030, secondo l’Unep, e ridurre la produzione di petrolio, gas e carbone del 6% all’anno. Anche se probabilmente il bilancio del 2020 sarà in linea con queste cifre, è stato necessario un rallentamento dell’industria, dei trasporti e della produzione globali senza precedenti.

Il timore degli esperti è che nel 2021 possa verificarsi un inevitabile rimbalzo delle emissioni di carbonio per accelerare la ripresa economica. L’ONU ha affermato che i piani di molti paesi prevedono un incremento della produzione dei combustibili fossili del 2% ogni anno nel prossimo decennio. Ciò determinerebbe inequivocabilmente un ulteriore contributo al riscaldamento globale, all’innalzamento del livello dei mari, a condizioni meteorologiche sempre più estreme.

Gli scienziati sperano ancora che le emissioni registrate nel 2019, pari a 59,1 gigatonnellate di CO2, rappresentino un picco dell’inquinamento da carbonio che non vedremo più. L’aumento rispetto al 2018 è stato del 2,6%, a cui hanno contribuito anche i vasti incendi che si sono verificati durante l’anno. Una ripresa verde dopo la pandemia consentirebbe di raggiungere le 44 gigatonnellate nel 2030 anziché le 59 previste, con una probabilità del 66% di mantenere il riscaldamento sotto i 2 °C.

Articolo di Erika del 14 Dicembre 2020 alle ore 10:54

Altri articoli di approfondimento e non solo...

Flash News

» Satelliti Meteo
» Mappe Meteo
» Radar Meteo
» Fulmini
» Terremoti

Scarica le App Meteo In Diretta

Le città più calde e più fredde in Italia

Oggi Domenica 15 Settembre
Le più Calde
Località T°C
Siracusa 27°
Grosseto 26°
Alessandria 26°
Roma 26°
Asti 25°
Vercelli 25°
Ferrara 25°
Latina 25°
Pavia 25°
Modena 25°
Le più Fredde
Località T°C
Trieste 16°
Gorizia 16°
Campobasso 17°
Bolzano 17°
L'aquila 17°
Udine 18°
Belluno 18°
Potenza 18°
Chieti 19°
Isernia 19°
Domani Lunedi 16 Settembre
Le più Calde
Località T°C
Siracusa 26°
Palermo 25°
Roma 25°
Grosseto 25°
Catania 24°
Agrigento 24°
Ragusa 24°
Oristano 24°
Latina 24°
Trapani 23°
Le più Fredde
Località T°C
Campobasso 16°
Potenza 16°
L'aquila 17°
Isernia 17°
Bolzano 17°
Chieti 18°
Arezzo 18°
Belluno 18°
Teramo 19°
Perugia 19°