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Potrebbe esserci un ritmo ben preciso che regola i grandi eventi di estinzione sul nostro pianeta.
Ogni 27,5 milioni di anni un evento catastrofico distrugge la vita sulla Terra, secondo un nuovo studio pubblicato su Historical Biology. Il team di ricercatori afferma che esiste una probabilità del 99% che si verifichino delle estinzioni di massa periodicamente, collegate a fenomeni devastanti come l’impatto con asteroidi o violente eruzioni vulcaniche.
L’analisi si basa sulle 5 grandi estinzioni conosciute finora, che hanno coinvolto mammiferi, anfibi, rettili e uccelli, sempre coincise con eventi naturali catastrofici e collocabili in uno schema quasi ciclico. “La scoperta delle estinzioni di massa casuali e improvvise sulla terra e negli oceani e il ciclo comune di 26-27 milioni di anni alimentano la nostra idea che eventi catastrofici globali periodici siano i fattori scatenanti delle estinzioni”, ha affermato l’autore principale dello studio Michael Rampino, biologo della New York University.
Il team ha confrontato i grandi eventi di estinzione di massa con l’età dei crateri formati da asteroidi, comete e eruzioni vulcaniche che nel tempo hanno ricoperto vaste aree del pianeta. Almeno 3 delle massicce estinzioni avvenute tra le specie marine e terrestri si sono verificate contemporaneamente alle maggiori catastrofi degli ultimi 250 milioni di anni, spiega Rampino, eventi dal potenziale devastante e plausibilmente in grado di causare disastri di portata globale.
La prima grande estinzione di massa conosciuta coinvolse l’86% delle specie marine circa 443 milioni di anni fa, mentre scomparve il 75% di tutte le specie circa 360 milioni di anni fa. Alla fine del periodo Permiano, circa 250 milioni di anni fa, scomparve il 96% di tutte le specie viventi, poi l’80% circa 201 milioni di anni fa. Infine, circa 65 milioni di anni fa, ci fu l’estinzione dei dinosauri e del 76% di tutte le specie.
Ma dietro la ciclicità delle estinzioni di massa, secondo Rampino, potrebbero esserci dei meccanismi esterni, ovvero dallo spazio. La nostra galassia giocherebbe un ruolo fondamentale: “Sembra che gli impatti di grandi corpi celesti e gli impulsi dell’attività terrestre interna che creano il vulcanismo basaltico delle inondazioni marcino allo stesso ritmo di 27 milioni di anni delle estinzioni, forse seguite dalla nostra orbita nella galassia”, ha osservato Rampino. Potrebbe quindi esserci un modello che coincide con il viaggio del Sistema Solare attraverso la Via Lattea.
Circa ogni 30 milioni di anni, il Sole, la Terra e tutti i nostri vicini cosmici viaggiano attraverso il denso piano medio della Via Lattea. Ogni 26-30 milioni di anni, gli scienziati ipotizzano che piogge di comete periodiche attraversino il Sistema Solare, causando eventi catastrofici sulla Terra, come la distruzione dell’ozono o il raffreddamento o riscaldamento del clima.
Teoricamente, oggi dovremmo essere nella sesta estinzione di massa, ma non se si considera l’evento più recente che ha coinvolto i vertebrati Torton-Messin circa 7,5 milioni di anni fa. In tal caso potrebbero volerci ancora 20 milioni di anni prima della prossima estinzione di massa.
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