Nevicate record in Giappone: il “sea-effect snow”

Nei giorni scorsi il Giappone è stato interessato da violente tempeste di neve che hanno fatto registrare in meno di 48 ore accumuli fino a 2 metri. Le nevicate sono state così intense da causare enormi problemi al traffico stradale: più di mille automobili sono rimaste bloccate sulla “Kanetsu expressway”, autostrada che collega la città di Niikata alla capitale Tokyo.

La neve caduta ha fatto registrare valori record sul lato occidentale dell’isola: in pochi giorni nella città di Fujimara, nella prefettura di Yamato e Minakani, nella prefettura di Gunma, gli accumuli hanno superato i 2 metri in meno di 72 ore.

Cosa spiega l’intensità di queste nevicate?

L’immagine satellitare chiarisce la dinamica dell’evento. All’inizio della scorsa settimana aria gelida e secca proveniente dalla Siberia ha raggiunto il Giappone provocando un repentino generale calo delle temperature. La direzione dei venti proveniente da nord-ovest appare visibile dalla disposizione della copertura nuvolosa cumuliforme che diventa molto compatta proprio sul lato occidentale dell’isola.

Si tratta del cosiddetto “sea-effect snow”, un fenomeno che si verifica quando correnti molto fredde e inizialmente secche attraversando la superficie del mare assorbono calore e umidità dai bassi strati.

La successiva interazione con la terraferma favorisce intense nevicate che interessano direttamente la costa esposta ai venti. L’intensità dell’evento in Giappone ha assunto caratteristiche eccezionali grazie al forte contrasto termico tra l’aria gelida siberiana e la temperatura superficiale del Mar del Giappone, superiore alla media climatica per il periodo.

Questo fenomeno si verifica non soltanto in prossimità del mare ma anche in presenza di superfici d’acqua molto estese, come nella regione dei Grandi Laghi negli Stati Uniti.

In Italia si parla comunemente di Sea-Adriatic effect snow” quando aria gelida proveniente dai Balcani scorre sopra le acque del Mar Adriatico e determina nevicate sui territori sottovento, cioè sulle regioni adriatiche.