Anche nello spazio nevica?

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L’inverno può portare neve in molte parti della Terra, coprendo intere regioni anche per lungo tempo. Ma cosa succede nello spazio? Anche su altri pianeti potremmo vedere fiocchi di neve che ricoprono il suolo?

Il fenomeno della neve nel nostro universo al di fuori della Terra è del tutto ragionevole, secondo la scienza spaziale emergente, sebbene la meteorologia come la conosciamo può non funzionare allo stesso modo nello spazio. Le ricerche più recenti trovano l’esempio più chiaro su Marte, dove gli scienziati hanno potuto osservare nevicate più di una volta.

Con una temperatura media di -60 °C, il Pianeta Rosso è certamente abbastanza freddo per la presenza di neve. Nel 2008 la neve che cadeva al polo nord del pianeta fu immortalata dal lander Phoenix della NASA, rivelandosi molto simile a ciò che siamo abituati a vedere sulla Terra. Nel frattempo, il polo sud marziano è coperto da un cappuccio di anidride carbonica congelata – noto come ghiaccio secco – tutto l’anno. Anche qui, nel 2012, i ricercatori hanno osservato per la prima volta fiocchi di neve che cadevano dall’atmosfera.

Sebbene Marte sia costantemente coperto da nuvole, raramente avviene un accumulo di neve sulla superficie. Il motivo è che l’atmosfera marziana è estremamente sottile – circa 100 volte più di quella terrestre – e l’acqua allo stato liquido cade molto lentamente, vaporizzandosi quasi immediatamente. La neve marziana si dissolve prima di toccare la superficie – un fenomeno che avviene anche sulla Terra – e non è stato mai osservato finora un accumulo superficiale.

Tuttavia, uno studio del 2017 pubblicato su Nature Geoscience ha affermato che la neve superficiale sarebbe possibile su Marte con le giuste condizioni, poiché le temperature possono precipitare di circa 111 °C tra il giorno e la notte, creando comunemente delle turbolenze tra le nuvole. Ciò può portare a venti forti, con pennacchi che oscillano verticalmente a circa 10 metri al secondo, sviluppando condizioni di tempesta. Questo fenomeno potrebbe causare la caduta di neve sulla superficie abbastanza velocemente da farla restare al suolo, anche se svanirebbe comunque dopo poche ore.

Le nevicate nel nostro sistema solare potrebbero essere possibili anche su Giove, secondo le osservazioni degli ultimi anni, dove dalle nuvole ghiacciate cadrebbero fiocchi di acqua e ammoniaca potenzialmente simili a qualcosa tra neve e grandine.

Ma il luogo migliore per osservare una nevicata potrebbe essere la sesta luna più grande di Saturno, Encelado, secondo i dati raccolti nel 2011 dalla sonda Cassini della NASA. Qui le particelle di ghiaccio espulse dai geyser sulla luna ghiacciata ricadono sulla superficie, coprendo pendenze con cristalli di ghiaccio che potrebbero ricordare quasi delle piste da sci. La neve cristallina di Encelado cade però ad un ritmo estremamente lento rispetto a quanto avviene sul nostro pianeta: meno di un millesimo di millimetro all’anno, secondo gli esperti. Per accumulare circa 100 metri di neve sarebbero necessarie alcune decine di milioni di anni.

Altrove, le nevicate possono assumere caratteristiche più strane, come avviene su Kepler-13Ab, un enorme pianeta extrasolare sei volte più grande di Giove, dove nevica biossido di titanio, uno degli ingredienti attivi della protezione solare. Su Urano e Nettuno, invece, piovono “diamanti”, in un fenomeno che si ipotizza causato dalla scissione dei composti idrocarburici.