Dopo aver confermato la prima perturbazione di questo Dicembre Anticiclonico e aver approfondito la linea di tendenza per i prossimi giorni , cerchiamo di delineare una previsione per i giorni di Natale. Essendo appena scesi sotto la soglia dei 7 giorni, possiamo infatti cercare di identificare una probabile previsione, ricordandosi comunque che l’affidabilità per questo tipo di lasso temporale è molto bassa, sotto al 30 %.
Ci troviamo in un regime Anticiclonico: questo l’abbiamo sottolineato più volte, ma non ci scorderemo mai di ribadirlo, dato che è di fondamentale importanza per formulare una previsione. Difatti l’Alta Pressione continua a far sentire i suoi effetti anche se ormai ha passato da giorni il suo apice: questa situazione riduce molto le probabilità che una massa d’aria fredda possa fare il suo ingresso nel Mediterraneo.
Come si vede dalla mappa, dopo il primo timido assalto di aria dall’Atlantico (non dall’Artico!), seguirà un nuovo periodo di calma. La causa è da ricercarsi in un Vortice Polare molto forte che nel suo compattarsi, favorisce un flusso zonale, ovvero una circolazione distesa sui paralleli, indicata con le frecce rosse. In uno scenario simile viene inibita la discesa di aria fredda dall’Artico, e le uniche perturbazioni che possono entrare nel Mediterraneo sono quei deboli nuclei Atlantici che riescono a superare la barriera dell’Alta pressione, indicata con il tratteggio rosso. Gli unici fenomeni che vivremo a Natale saranno dunque dettati dal superamento, da parte di aria relativamente mite, della barriera Alpina. Saranno quindi relegati al Nord Italia, con neve che difficilmente raggiungerà la pianura, dato che lo zero termico si manterrà ben alto sul Nord Europa.
Seppur deboli, le ondulazioni del flusso zonale tenderanno a portare lentamente aria fredda verso la nostra penisola. Da sottolineare, comunque, che non si tratterà di un processo repentino.. Le cose si fanno un po’ più interessanti per la fine dell’anno, quando l’alta pressione Azzorriana tenderà a spingere verso Nord e verso la Gran Bretagna, costringendo la formazione di una saccatura sul Nord-Est Italia. Tale situazione potrebbe favorire l’ingresso di aria fredda sulle regioni Adriatiche, e quindi nevicate sul Nord Italia.
Ricordiamoci, comunque, che si tratta di una situazione a più di 300 ore, tutta da verificare, che verrà sicuramente ritrattata nelle prossimi emissioni dei centri di calcolo Americani ed Europei.
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