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L’Unesco ha classificato il 40% delle lingue parlate oggi come a rischio estinzione.
Esistono circa 7.000 lingue parlate al mondo oggi, la metà delle quali probabilmente destinata a scomparire entro questo secolo. I motivi di questa enorme perdita sono svariati: la globalizzazione, il predominio di determinate lingue nei sistemi educativi e nei mass media, la disgregazione delle comunità a causa di guerre ed emigrazioni. Ma c’è un fattore spesso sottovalutato, di cui si parla davvero poco, legato ad una delle più grandi crisi della civiltà odierna: l’impatto del cambiamento climatico.
Come per la natura, anche moltissime lingue sono a rischio estinzione, ovvero il 40% circa. La classificazione di ogni lingua, istituita dall’Unesco, è stabilita da dei parametri specifici, esattamente come avviene per le specie animali e vegetali. Le lingue maggiormente a rischio oggi sono quelle indigene, per le quali l’Unesco ha istituito il decennio dedicato 2022-2032 con l’intento di salvaguardarle dalla completa estinzione.
Per comprendere meglio l’importanza della minaccia della crisi climatica rispetto le lingue bisogna guardare ai popoli che conservano ancora un legame fondamentale con il territorio e con gli eventi atmosferici, le cui vite e sistemi di sostentamento dipendono strettamente da essi e si servono di parole specifiche per identificare dei fenomeni. In queste regioni, gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti dalla lingua parlata, oltre che dai racconti stessi degli abitanti su come sia cambiato il clima nel tempo.
Le popolazioni artiche, ad esempio, dipendono essenzialmente dall’alternanza delle stagioni e possiedono un vocabolario specifico per identificare i venti, il tipo di ghiaccio o l’acqua. Utilizzare delle parole specifiche per identificare gli agenti atmosferici per queste comunità serve per tutte quelle attività di sostentamento come l’allevamento, la caccia o la pesca, quindi per la sopravvivenza. Ma se il clima e gli eventi atmosferici cambiano, lo fa anche quel vocabolario, con il risultato che molte parole si perdono e la cultura locale si impoverisce.
Se si pensa poi all’estinzione delle lingue annessa al fenomeno delle migrazioni di massa dovute alla perdita di territorio, si ha un quadro ancora più critico dell’impatto del cambiamento climatico sulle popolazioni. Insieme alla perdita di tratti linguistici, milioni di persone si troveranno ad abbandonare le proprie terre a causa dell’innalzamento del livello del mare e di eventi meteorologici estremi, perdendo così parte della propria identità. Le lingue e il lessico legati a quei specifici territori finiranno così per scomparire, rimpiazzati dalle lingue dominanti.
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