Quando i rifiuti sulle spiagge sono in realtà creature marine

Tempo di lettura: 1 minuto.

Quello che sembrava un groviglio di cavi su una spiaggia del Texas è in realtà una specie di corallo dal colore acceso.

Vediamo sempre più spesso immagini di rifiuti di plastica e i più svariati materiali di produzione umana che arrivano sulle spiagge portati dalle onde del mare. Ormai abbiamo imparato – purtroppo – a riconoscerli: frammenti di reti da pesca, di flaconi colorati e moltissimi altri oggetti. Quello che è stato trovato su una spiaggia in Texas, però, non era un rifiuto di plastica, ma una creatura marina.

La frusta di mare (Leptogorgia virgulata) viene spesso scambiata dai bagnanti per un groviglio di cavi o corde colorate. Si tratta di un tipo di corallo molle flessibile, che può essere di colore giallo, come quello trovato di recente presso il Padre Island National Seashore, rosso, viola o arancione. La specie in questione è piuttosto diffusa nelle regioni costiere del Nord America, ma il termine “frusta di mare” può riferirsi a diversi generi di coralli molli nell’ordine Gorgonacea.

Il colore acceso delle fruste di mare deriva da colonie di polipi, che raggruppandosi insieme secernono proteine ​​che formano uno scheletro di colore scuro, che si dirama in steli simili a fruste. Secondo il Tybee Island Marine Science Center (TIMSC) in Georgia, le fruste possono raggiungere poco meno di un metro di lunghezza. Questi coralli non vivono lontani dalle rive del mare: tipicamente si aggrappano a sporgenze rocciose e calcaree a profondità comprese tra i 3 e i 20 metri.

Una volta sulla riva, non è facile distinguere una frusta di mare strappata al proprio habitat da un groviglio di lenze o cavi abbandonato. Generalmente, però, i coralli che giungono in superficie sono già morti, spiega Rebekah Claussen, una guida del Padre Island National Seashore. La difficoltà sta nel capire se si tratta di un corallo o di spazzatura!