La produzione artificiale ha superato la biomassa terrestre. Cosa significa?

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La massa “antropogenica” ha subito un forte incremento nell’ultimo secolo, arrivando a superare quella naturale, che invece è essenzialmente ferma dal 1900.

Oggi al mondo c’è più materia di origine artificiale che naturale, secondo uno studio pubblicato su Nature. L’intera massa di prodotti artificiali, che possiamo chiamare “antropogenica”, ha superato la biomassa terrestre: strade, edifici, oggetti di fabbricazione umana raggiungono un peso maggiore rispetto a tutto ciò che compone la natura e agli organismi viventi.

Lo studio del team di ricercatori dell’Istituto Weizmann di Israele ha stimato la massa artificiale utilizzando un metodo particolarmente affidabile sfruttato anche dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e dell’Unione europea, mentre la biomassa è stata misurata attraverso la sintesi delle stime ottenute da modellizzazioni, inventari e tele-osservazioni, ha spiegato Julia Steinberger, dell’Università di Losanna.

I risultati suggeriscono che nel 2020 è avvenuto un “sorpasso” da parte della massa di produzione umana rispetto a quella naturale. Con un margine di errore di 6 anni, si può affermare che “la Terra è esattamente al punto in cui le curve evolutive delle due masse si incrociano”, secondo lo studio. D’altra parte, nell’ultimo secolo la produzione umana ha subìto un drastico incremento, con un picco a partire dagli anni ’50.

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La massa antropogenica tende a raddoppiare ogni 20 anni, con una media annuale raggiunta di oltre 30 miliardi di tonnellate di produzione. Oggi, a ciascun essere umano corrisponde una massa di oggetti prodotti superiore al proprio peso corporeo. Di contro, ed è il dato meno incoraggiante, la biomassa terrestre resta essenzialmente invariata dal 1900.