La sabbia sahariana raggiunge l’Europa: neve rossa sulle Alpi

I primi giorni di febbraio sono stati caratterizzati da temperature insolitamente elevate per la nostra Penisola. L’aumento delle temperature, dettate dal rinforzo delle correnti meridionali, è stato accompagnato da uno straordinario trasporto di sabbia proveniente dal deserto del Sahara sull’Europa.

Infatti, grazie alla particolare configurazione delle correnti atmosferiche, le polveri possono essere sollevate dall’area di origine e trasportate per migliaia di km. In caso di precipitazione, gli effetti della sabbia risultano chiaramente visibili su auto e oggetti perché le gocce di acqua o i cristalli di ghiaccio inglobano le particelle prima di raggiungere il suolo.

In queste ore il paesaggio sull’arco alpino occidentale, più esposto alle correnti meridionali e quindi al trasporto di sabbia, ha assunto caratteristiche surreali.

Il fenomeno, comunemente noto come “neve rossa”, si verifica più di frequente sulle Alpi Occidentali anche se, in caso di trasporto di sabbia particolarmente intenso, può estendersi anche al settore orientale.

In quali casi il trasporto di sabbia è favorito?

Il trasporto delle particelle di sabbia è solitamente innescato da turbolenza atmosferica sul deserto. I venti, i dust devil e gli haboob (forti tempeste di sabbia) sono i principali meccanismi di sollevamento. Ma la sabbia raggiunge i cieli europei soltanto se la configurazione atmosferica permette la formazione di forti e costanti venti dai quadranti meridionali, come sta accadendo in queste ore.

Una profonda saccatura ha raggiunto l’entroterra sahariano partendo dal Nord-Europa e il nucleo di bassa pressione localizzato sul Mediterraneo Occidentale (vedi figura) ha innescato la risalita di forti correnti meridionali lungo il fianco della saccatura. Questi venti sono responsabili del trasporto di sabbia e dell’aumento di umidità e nuvolosità che determineranno le condizioni di maltempo sul nostro territorio.