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Il sisma sarebbe legato al processo di assestamento delle placche tettoniche ancora in corso dalla catastrofe del 2011.
Un violento sisma ha colpito il Giappone nord-orientale alle 23:08 (ora locale) di ieri, con epicentro al largo della costa di Fukushima, a 55 km di profondità. Si tratta della stessa area della catastrofe del marzo 2011, dove la scossa ieri ha raggiunto 7.3 di magnitudo. La scossa è durata oltre 1 minuto ed è stata ben avvertita anche a Tokyo. Secondo il bilancio delle ultime ore si contano almeno 120 feriti, ma nessuna vittima. Non risultano anomalie presso le centrali nucleari né è stato segnalato il rischio tsunami, a differenza di come accadde dieci anni fa.
Il terremoto sarebbe collegato al processo di assestamento delle placche tettoniche a distanza di 10 anni dall’ultimo disastro, secondo l’Agenzia meteorologica giapponese. I disagi procurati sono parecchi: quasi 1 milione di abitanti è rimasto senza corrente elettrica fino a stamattina, mentre i servizi ferroviari sono sospesi tra le città di Nasushiobara, Iwate, ma anche in località più a nord nella prefettura di Akita.
Nella prefettura di Fukushima sono stati allestiti 64 centri di accoglienza che hanno ospitato circa 200 persone in seguito alle evacuazioni immediate. Secondo l’Agenzia meteorologica giapponese, si è trattato dell’evento sismico più potente dopo il disastro del 7 aprile 2011, provocato dal sisma di magnitudo 9 a cui seguirono lo tsunami e l’incidente nucleare.
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