Fiume Po a -45% di portata, rischio siccità estrema anche per Abruzzo e Molise

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La carenza di precipitazioni soprattutto a marzo ha determinato un quadro preoccupante in diverse aree del Paese, con molti valori al di sotto della media.

Molte aree dell’Abruzzo e del Molise rischiano siccità estreme e una preoccupante carenza idrica, mentre il fiume Po registra livelli ben al di sotto della media del periodo (-45%), con valori paragonabili a quelli del mese di agosto. Ad annunciarlo è il rapporto dell’Osservatorio dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) sulle Risorse Idriche, che conferma i dati rilevati dall’European Drought Observatory.

Un significativo calo delle precipitazioni ha interessato soprattutto le zone costiere, in particolare nelle province di Pescara e Chieti, fa sapere l’Anbi, dove permane lo stato di sofferenza idrica osservato nel 2020. I valori continuano ad essere in calo, fino al 70% su base mensile, coerentemente a quanto si registra sul resto della dorsale adriatica a partire dalla Romagna.

Come il Po, tutti i fiumi emiliani registrano una portata nettamente inferiore alla media del periodo, con l’Enza che ha raggiunto il minimo storico a 2,4 metri cubi al secondo. I dati si riconfermano allarmanti, con la necessità impellente di creare “nuovi bacini per trattenere le acque di pioggia ed una rete in grado di trasferire acqua fra territori”, osserva il presidente Anbi Francesco Vincenzi.

La diminuzione degli afflussi riguarda anche i grandi laghi del Nord Italia: il lago di Iseo e di Como sono al di sotto della media, con quest’ultimo ad appena il 10,6% di riempimento. Oscillano i valori dei fiumi piemontesi con in calo il Maira, lo Stura di Lanzo e il Dora Baltea, mentre aumentano di livello il Tanaro, il Pesio e il Sesia. Anche il fiume Adda in Lombardia registra valori sotto la media.

In Veneto la situazione resta invece stabile, con tutti i corsi d’acqua entro i normali parametri, così come i fiumi nelle Marche, mentre in Toscana l’Arno e l’Ombrone si trovano a meno del 30% della portata rispetto all’anno scorso. Nel Lazio il Tevere, il Liri-Garigliano e il Sacco restano nella media, mentre il livello del lago di Bracciano è in calo.

Al Sud l’Anbi rileva nuovamente livelli idrometrici in calo nei fiumi della Campania, mentre in Basilicata continuano ad aumentare, con +135,87 milioni di metri cubi rispetto al 2020. In Puglia la disponibilità idrica resta stabile ma non preoccupante, con +295 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso.

Articolo di Erika del 02 Aprile 2021 alle ore 17:28

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