Surigae è il tifone più intenso mai osservato nel mese di aprile

L’attività dei cicloni tropicali su scala mondiale fa generalmente registrare un picco verso la fine dell’estate o nel periodo autunnale, quando la temperatura superficiale delle acqua raggiunge i suoi valori massimi. Di conseguenza, grazie alle condizioni ambientali più favorevoli, in questo periodo si osservano gli eventi meteorologici più estremi.

Quello del tifone Surigae, che sta calamitando l’attenzione degli esperti in questi giorni, è quindi un caso estremamente raro. Nonostante l’attività dei cicloni tropicali sulle acque del Pacifico Occidentale sia generalmente più estesa nel tempo, non era stato mai osservato fino ad ora un tifone di simile intensità nel mese di aprile.

Immagine satellitare del tifone Surigae che si avvicina pericolosamente alle coste delle Filippine. FONTE: Joint Typhoon Warning Center

La genesi di Surigae è stata estremamente rapida: in sole 36 ore è passato da una categoria 1 nella scala Saffir-Simpson, con velocità dei venti a circa 140 km/h ad una categoria 5 con venti superiori a 300 km/h! Questo tipo di intensificazione supera di gran lunga la soglia fissata in meteorologia che permette di classificare un ciclone come “esplosivo” (diminuzione di 24 hPa in 24 ore).

Venti così intensi sono causati da pressioni estremamente basse. L’ultimo valore più basso registrato sembra essere addirittura inferiore a 890 hPa, tanto che, nelle prossime analisi che verranno condotte, Surigae potrebbe infrangere altri record. Per ora, oltre ad essere il tifone più intenso di sempre nel mese di aprile, è anche il primo ciclone nell’emisfero nord a far registrare una pressione inferiore ai 900 hPa nel periodo antecedente il primo maggio.

La temperatura dell’acqua nell’area è di 1°C superiore alla media climatica e questo garantisce l’alimentazione alla tempesta mediante intensi processi convettivi.

Traiettoria prevista Saurigae.
FONTE: Joint Typhoon Warning Center

Fortunamente la traiettoria di Surigae dovrebbe curvare evitando di impattare direttamente contro le Filippine. Nel cuore della tempesta, invece, oltre ai venti estremi, potrebbero cadere in mare fino a 800 mm di pioggia.

Articolo di Stefano Della Fera del 18 Aprile 2021 alle ore 12:41

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