Gli “incendi zombi” bruciano ancora e potrebbero diventare più comuni

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Nell’Artico gli incendi che si sviluppano in estate continuano a bruciare per mesi sottoterra, fino a divampare nuovamente in primavera.

Sembrano estinti ma continuano a bruciare sotto terra e lo fanno per mesi, fino a divampare nuovamente e distruggere ettari di terreno. Gli “incendi zombi” sono un fenomeno in crescita da non sottovalutare, che pur rappresentando una percentuale minima in territori come l’Alaska e il Canada, costituiscono una minaccia incontrollabile.

Nell’emisfero settentrionale, gli incendi boschivi che si sviluppano durante l’estate non sono mai realmente estinti, ma continuano a bruciare fino a riaccendersi in primavera. Si tratta di un processo influenzato dal riscaldamento del clima, specialmente da estati sempre più calde, che secondo una nuova ricerca potrebbe aumentare anno dopo anno innescando un pericoloso effetto a catena.

Il team della Vrije Universiteit di Amsterdam, guidato dall’esperta Rebecca Scholten, ha creato un modello basato su immagini satellitari per tracciare gli incendi zombi in Alaska e nei territori nord-occidentali del Canada tra il 2002 e il 2018. In questo intervallo di tempo gli incendi sotterranei hanno costituito mediamente lo 0,8% dell’area totale bruciata, con variazioni annuali – nel 2008 un singolo incendio zombi in Alaska ha costituito il 38% dell’area bruciata.

Il fenomeno sembra essere diventato più comune, evidenzia Scholten, con eventi più significativi che si verificano dopo anni di grandi incendi. Il dato rilevante è chiaramente la possibile correlazione con il riscaldamento del clima, giacché stiamo assistendo ad anni più caldi e incendi sempre più devastanti.

Durante l’inverno, gli incendi zombi sono più comuni nelle zone di pianura con terreni organici spessi e una fitta copertura arborea. Qui sono in grado di bruciare in profondità per molti mesi e anche con alta intensità. Nell’Artico, questo fenomeno silenzioso e nascosto potrebbe diventare ancora più preoccupante a causa dell’aumento costante delle temperature nella regione.

Scholten spera che lo studio di questi eventi possa aiutare a sviluppare migliori strategie nella gestione degli incendi. In Siberia, ad esempio, gli incendi zombi sono molto diffusi, e negli ultimi anni è stato spesso territorio di roghi devastanti e temperature record. Sarebbe interessante conoscere le caratteristiche di questo fenomeno anche nel resto dell’Artico e capire quanto gli incendi zombi siano preoccupanti.

Articolo di Erika del 22 Maggio 2021 alle ore 12:22

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