Eruzione in Congo: ancora scosse di assestamento e 20 persone uccise

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Il bilancio delle vittime aumenta mentre le scosse di assestamento continuano violente nella città di Goma e nel vicino Ruanda.

Almeno 20 persone sono rimaste uccise dopo l’eruzione del vulcano Nyiragongo, nella Repubblica democratica del Congo, dove forti scosse di assestamento continuano a scuotere la città di Goma. L’esplosione, avvenuta sabato scorso intorno alle 19 ora locale, ha scatenato il panico tra la popolazione e costretto migliaia di persone a lasciare le proprie abitazioni. In centinaia ora sono senza casa.

Le 5 vittime rinvenute oggi sono rimaste asfissiate dai gas tossici del vulcano, mentre cercavano di attraversare la zona ostruita dalla lava di raffreddamento a circa 13 km a nord di Goma. Una sesta persona sarebbe in condizioni critiche, ma non si escludono altre vittime o feriti.

Le violente scosse di assestamento sono andate avanti per tutta la notte di sabato, fino a lunedì, lasciando i residenti estremamente preoccupati. Nel frattempo la lava rovente ha inghiottito diverse abitazioni lungo il percorso alle pendici del monte, provocando numerosi danni.

Anche nel vicino Ruanda, dove circa 7.000 persone si erano recate in fuga dall’eruzione di sabato, sono state avvertite diverse scosse: nel distretto di Rubavu il Rwanda Seismic Monitor ha registrato un terremoto di magnitudo 5.1 nel distretto di Rubavu alle 8.37 ora locale, seguito da un altro sisma di magnitudo 4.5 alle 11.53 ora locale.

I funzionari locali hanno riferito che almeno 17 villaggi ai margini di Goma hanno subito gravi danni, mentre gran parte del centro città è rimasto intatto. Nel frattempo la fornitura elettrica è ancora interrotta, ma alcuni esercizi commerciali hanno ripreso l’attività.

Dopo il volo di ricognizione delle Nazioni Unite sul Nyiragongo, uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo, non appare chiaro perché le scosse di assestamento stiano continuando e se l’attività del vulcano sia vicina al termine. Il vulcanologo Kasereka Mahinda, direttore scientifico dell’Osservatorio vulcanologico di Goma, ha affermato che il fumo ostacolava l’operazione, pertanto non è stato possibile osservare l’interno del cratere.

“Se c’è lava nel cratere, la frattura causata dal movimento della terra rappresenterebbe una nuova attività”, ha detto Mahinda. Al contrario, “se non c’è lava nel cratere, allora queste scosse si stanno verificando perché la terra è in procinto di ritrovare il suo equilibrio”.

Articolo di Erika del 24 Maggio 2021 alle ore 18:45

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