Tempo di lettura: 2 minuti.
Un evento antichissimo che ancora oggi influenza la vita microbica nell’area della collisione: l’impatto dell’asteroide che causò l’estinzione dei dinosauri è in grado di avere effetti sui microrganismi a distanza di 66 milioni di anni circa. A dirlo è uno studio pubblicato su Frontiers in Microbiology e condotto da un team di ricercatori della Curtin University, che ha scoperto la correlazione con la deformazione geologica creata dall’evento catastrofico.
Nelle profondità del sito di Chicxulub, in Messico, la vita microbica sta ancora risentendo di quell’impatto. Mentre l’asteroide danneggiò gravemente gli organismi e gli ecosistemi in superficie, il cratere che si venne a creare si è rivelato un luogo ideale per nuovi organismi.
“Il calore e la pressione dell’impatto hanno creato un’area sterile che ha causato un’estinzione localizzata dei microbi residenti”, spiega Bettina Schaefer del WA-Organic and Isotope Geochemistry Center (WA-OIGC) della Curtin’s School of Earth and Planetary Sciences. “Tuttavia, circa un milione di anni dopo l’impatto, il cratere si è raffreddato a temperature abbastanza basse da consentire il ritorno della vita microbica e l’evoluzione isolata dalla vita sulla superficie terrestre negli ultimi 65 milioni di anni”.
I ricercatori hanno utilizzato il sequenziamento dei geni, il conteggio delle cellule e i test di incubazione per studiare le comunità di microrganismi. Hanno scoperto che i batteri presenti nelle rocce granitiche nel sito dell’impatto, povere di sostanze nutritive e ancora relativamente calde (70 °C) nelle parti inferiori del cratere, differiscono significativamente dai batteri nello strato roccioso più superficiale e dai microbi presenti nei sedimenti marini che si sono depositati nel cratere milioni di anni dopo.
“I risultati hanno fornito informazioni sulla vita microbica in ambienti estremi e su come la vita si riprende da eventi estremi come l’impatto di asteroidi”, ha affermato il professore associato Marco Coolen, del WA-OIGC. “Poiché la biosfera microbica profonda svolge un ruolo importante nel ciclo globale del carbonio, è interessante studiare come le comunità microbiche siano state in grado di riprendersi da questo catastrofico evento geologico”.
Nello scenario ipotetico di un disastro come quello che pose fine al Cretaceo o di un evento di impatto su larga scala di origine antropica, che oggi rientra tra le preoccupazioni maggiori a livello globale, lo studio suggerisce una possibile risposta nella vita microbica terrestre. “La ricerca su come la vita sulla Terra ha risposto ai principali cambiamenti ambientali, ecologici ed evolutivi come le estinzioni di massa”, osserva Coolen, “è cruciale per una maggiore comprensione della resilienza”.
Località | T°C |
---|---|
Siracusa | 29° |
Bologna | 29° |
Ferrara | 29° |
Rimini | 29° |
Taranto | 29° |
Grosseto | 29° |
Foggia | 29° |
Rovigo | 29° |
Benevento | 28° |
Caserta | 28° |
Località | T°C |
---|---|
Belluno | 20° |
Aosta | 20° |
Biella | 21° |
Sondrio | 22° |
Varese | 22° |
Gorizia | 23° |
Cuneo | 23° |
L'aquila | 23° |
Lecco | 23° |
Como | 23° |