Alluvione Germania: scienziati scioccati per l’entità del disastro

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Le inondazioni che questa settimana hanno colpito la Germania occidentale e altri paesi europei hanno causato sgomento tra gli scienziati del clima a causa dell’intensità e della portata inaspettate. L’alluvione catastrofica fa pensare al peggio: gli effetti del cambiamento climatico sugli eventi meteorologici estremi potrebbero essere persino più gravi del previsto.

Diversi record superati – e non di poco – risultano scioccanti soprattutto in relazione ad un’area interessata decisamente vasta, tra Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Svizzera. I due lander maggiormente colpiti a sud-ovest della Germania, Renania-Palatinato e Vestfalia, sono stati travolti da 148 litri di pioggia per metro quadro in appena 48 ore, in un’area dove la media è di 80 litri per tutto il mese di luglio.

Molte città hanno dichiarato lo stato di emergenza dopo che i fiumi hanno raggiunto livelli idrometrici mai visti da secoli. Il record più eclatante è stato registrato alla stazione di Köln-Stammheim, inondata da 154 mm di pioggia in 24 ore, cancellando il precedente massimo giornaliero di 95 mm.

Il professore Dieter Gerten, esperto di climatologia e idrologia del cambiamento globale presso l’Istituto di Potsdam, è cresciuto in un villaggio dell’area colpita e ha affermato che nella regione non sono rari acquazzoni e allagamenti, ma questo evento sembra non avere precedenti in termini di violenza e portata. “L’evento di questa settimana è totalmente atipico per questa regione. È durato a lungo e ha interessato una vasta area”, osserva Gerten. “Sembra che non siamo solo al di sopra del normale, ma in domini che non ci aspettavamo in termini di estensione spaziale e velocità di sviluppo”.

Gli scienziati del clima hanno da tempo previsto che le emissioni di origine antropica avrebbero intensificato gli eventi meteorologici estremi, con più inondazioni, tempeste, siccità e ondate di calore. Tuttavia, gli ultimi avvenimenti hanno superato molte aspettative. Dopo l’ondata di caldo storica che ha messo in ginocchio Canada e Stati Uniti occidentali, con temperature oltre i 50 °C fino a pochi giorni fa, viene da pensare che il disastro nell’Europa centrale sia un altro segnale critico della crisi climatica, con effetti più devastanti del previsto, ma soprattutto più imminenti.

“Con il cambiamento climatico ci aspettiamo che tutti i massimi idro-meteorologici diventino più estremi. Quello che abbiamo visto in Germania è sostanzialmente coerente con questa tendenza”, ha spiegato Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service presso il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine. Saranno le analisi successive a stabilire la misura in cui le emissioni antropiche hanno reso più probabile questo evento eccezionale.

Ondata di caldo estremo in Nord America: “impossibile senza cambiamento climatico”

Nelle ultime settimane il Nord America è stato al centro dell’attenzione a causa delle temperature a dir poco anomale. Il record nazionale canadese è stato superato di ben 5°C due settimane fa (+49,6°C), così come dozzine di record sono stati battuti anche in USA. Gli scienziati hanno affermato che estremi simili a quelle latitudini sarebbero stati impossibili senza il cambiamento climatico in atto.

Daniel Swain, uno scienziato del clima presso l’Università della California, ha affermato che negli Stati Uniti sono stati stabiliti così tanti record quest’estate che non hanno nemmeno fatto notizia. “Gli estremi che sarebbero stati degni di nota un paio di anni fa non lo sono più, perché impallidiscono rispetto ai sorprendenti aumenti di poche settimane fa”. Ciò sta accadendo anche in altri paesi, afferma, se pur con meno attenzione dei media, come nel caso del caldo eccezionale in nord Europa e in Siberia. “Questo non è un evento strano localizzato, è sicuramente parte di un modello globale coerente”, osserva Swain.

Eventi che potevamo aspettarci una volta ogni 100 anni stanno diventando più comuni ed è ciò che avvertono gli scienziati: la media potrebbe ridursi drasticamente, in una “normalizzazione” degli eventi estremi. Dopo i recenti avvenimenti, sono nate nuove ipotesi sulla possibilità che il sistema climatico abbia superato una soglia limite, con il rischio di una tendenza sempre meno “lineare” e imprevedibile. Ciò spinge a rivedere i modelli utilizzati finora per prevedere gli effetti del riscaldamento globale e soprattutto a ripensare le strategie di adattamento ad un mondo che sta cambiando.  

Articolo di Erika del 17 Luglio 2021 alle ore 16:20

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