La pesca nell’Artico si sta espandendo!

A causa del sempre più veloce scioglimento delle calotte polari, la pesca all’interno dell’Artico sta raggiungendo luoghi prima irraggiungibili.

Con il progressivo scioglimento dei ghiacci artici, le navi da pesca stanno penetrando in acque fino a pochi decenni fa inaccessibili.

Negli ultimi anni, proprio per questo motivo, le navi che praticano pesca a strascico stanno iniziando a esplorare nuovi luoghi, ricchi di un’enorme varietà di fauna marina che, sottoposta a un crescente stress di pesca che impatta soprattutto il fondale marino, comincia a essere fortemente minacciata.

Questo spostamento verso il polo dell’attività è dovuta soprattutto a due fattori. Da un lato, il ghiaccio marino si sta ritirando e nuove aree stanno divenendo disponibili, dall’altro, molte specie stanno effettivamente migrando verso aree più fredde, in seguito al riscaldamento delle acque.

Diversi studi provenienti soprattutto da istituti di ricerca Norvegesi mettono in guardia dai rischi collegati a queste pratiche, e sottolineano l’importanza di trovare accordi internazionali che regolamentino le attività di pesca.

Serve un approccio pragmatico per contrastare il problema, dato che le economie dell’Artico sono fortemente dipendenti dalla pesca. Serve quindi mappare le aree a rischio in seguito alle nuove attività, identificare per tempo gli ambienti da proteggere, e consentire poi eventuali concessioni. Il tutto alla luce anche del fatto che molte delle aree non ancora sfruttate fungono anche da zone di ripopolamento, essenziali per preservare gli stock di pesca futuri.