Come le correnti oceaniche regolano il clima

Il clima di casa nostra dipende da correnti oceaniche e atmosferiche che si generano a migliaia di chilometri di distanza.

Al centro del Sesto Rapporto IPCC sul cambiamento climatico (Climate Change 2021: The Physical Science Basis) troviamo giustamente gli Oceani.

Non si ricorda, infatti, mai abbastanza quanto la componente oceanica giochi un ruolo fondamentale quando si parla di cambiamento climatico.

In realtà, la relazione tra clima e oceani è strettissima: le acque profonde degli oceani compiono un giro articolato di correnti che si muove attorno al Pianeta, condizionando quindi il clima di interi continenti. L’equilibrio di questo “serpentone” è dettato soprattutto dalle differenze di temperatura e salinità delle acque stesse, ed è nota anche come “grande nastro trasportatore”.

Se consideriamo anche solo un tratto di questo enorme sistema di circolazione e proviamo a seguire le acque calde e salate che, dalla zona equatoriale, si muovono verso il polo Nord, scopriremo, per esempio, un sistema di correnti che viene denominato AMOC (Atlantic Meridional Oceanic Circulation).

Si tratta di un’imponente corrente (da sola ammonta a circa 20 milioni di metri cubi di acqua al secondo, ovvero 20 volte il flusso di acqua trasportato da tutti i fiumi della Terra) che racchiude in sé anche la nota corrente del Golfo e che, una volta raffreddatasi alle alte latitudini, si trasforma in acque dense (e quindi pesanti), che raggiungono gli abissi e proseguono verso altri mari.

Queste correnti, oltre a mitigare il clima delle aree polari grazie al calore che cedono, portano con sé nutrienti e ossigeno.

Bastano queste poche informazioni per capire meglio il peso della circolazione termoalina globale nel condizionare il clima di ampie regioni europee, e per intuire come una sua variazione possa avere impatti significativi.