Violento terremoto colpisce Haiti causando più di 1.400 vittime, paura per la tempesta Grace

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Il paese sta ancora cercando di riprendersi dopo il catastrofico terremoto del 2010 che uccise più di 230.000 persone.

Da qualche giorno Haiti si ritrova a fare i conti con una nuova emergenza umanitaria, dopo che un violento terremoto di magnitudo 7.2 della scala Richter ha colpito l’area la mattina del 14 agosto. L’ultimo bilancio è arrivato a 1.419 morti e 6.900 feriti, mentre continuano le ricerche dei dispersi e iniziano ad arrivare gli aiuti umanitari.

Il primo ministro Ariel Henry ha dichiarato lo stato di emergenza e 3 giorni di lutto nazionale per commemorare le vittime, in un paese che ancora fa fatica a riprendersi dal disastroso terremoto del 2010, che uccise ben 230.000 persone. “La situazione è catastrofica”, afferma Henry, con almeno 37.000 abitazioni distrutte, strutture ospedaliere in difficoltà, ma soprattutto la profonda crisi civile e politica che affligge il popolo culminata con l’assassinio del presidente Jovenel Moïse appena un mese fa. Il tutto durante il passaggio della tempesta tropicale Grace, che minaccia venti e piogge forti nonostante sia declassata a depressione tropicale.

Gli effetti del sisma sono stati particolarmente devastanti nelle province di Nippes e Grand’Anse, che ospitano il 16% della popolazione di Haiti. Nonostante l’invio di aiuti umanitari dall’Onu, dal Messico e la Repubblica Dominicana, la situazione è ancora critica a causa dell’azione di bande armate che controllano il passaggio a Martissant, che collega la capitale alle zone terremotate.

Il responsabile locale dell’Unicef, Bruno Maes, ha rivolto un appello per l’apertura di un corridoio umanitario che consenta il passaggio in sicurezza degli aiuti alimentari e sanitari per la popolazione a cui il terremoto ha portato via tutto. “Speriamo davvero che i gruppi armati permettano a questi aiuti umanitari di raggiungere le persone il prima possibile”, ha affermato Maes.

Haiti è il paese più povero delle Americhe ed è ancora alle prese con la ricostruzione del terremoto del gennaio 2010, che lasciò oltre 1,5 milioni di persone senza casa. Tra la profonda crisi economica e socio-politica e la predisposizione del territorio a periodici uragani, la ripresa dopo il nuovo sisma appare ancora lontana.