Per la prima volta ha piovuto in cima alla calotta glaciale della Groenlandia

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Un evento di fusione glaciale particolarmente esteso ha interessato la calotta della Groenlandia la settimana scorsa, a causa delle temperature oltre la media. È la seconda volta nel 2021.

Sulla stazione Summit in Groenlandia, a 3.219 metri di quota, è caduta pioggia invece che neve per la prima volta in assoluto. Si tratta di un fenomeno legato alle temperature nettamente sopra la media: la stazione ha rilevato per la terza volta in meno di 10 anni temperature sopra lo zero, sintomo di un riscaldamento progressivo e in rapido aumento. Ed è proprio dalla cima di uno dei ghiacciai più grandi della Terra, dove è situata la stazione, che arrivano queste preoccupanti segnalazioni rese note dal National Snow and Ice Data Center (NSIDC).

Fondata nel 1989 dalla National Science Foundation degli USA, la stazione è abitualmente frequentata da scienziati del clima e dei ghiacci, che ne studiano le condizioni. Il 14 agosto si era verificata una vasta fusione di ghiaccio superficiale che ha raggiunto 872.000 km2 di estensione, insieme a piogge diffuse e abbondanti. Eventi simili sono stati registrati nel 1995, 2012 e 2019, ma questo episodio in particolare è già il secondo a superare un’estensione di 800.000 km2 soltanto nel 2021.

Le piogge intense e le temperature più calde del solito sono state favorite da una regione di bassa pressione che si è depositata sull’isola di Baffin e da una cresta di alta pressione sul settore sudorientale che ha spinto l’aria calda e l’umidità dal sud. Al suolo sono caduti circa 7 miliardi di tonnellate di acqua, in un evento assolutamente eccezionale nella regione, il più intenso dal 1950 ad oggi. La perdita di massa glaciale ha accelerato significativamente raggiungendo il picco nella giornata di domenica 15, con un tasso 7 volte superiore alla media annuale del periodo.

Le temperature tra il 15 e il 19 agosto sono state di circa 3 °C superiori alla media in tutto il territorio della Groenlandia, riportando anomalie fino a +6-10 °C nella regione sud-orientale. Un altro evidente segnale del preoccupante tasso di riscaldamento della Groenlandia, che procede più velocemente rispetto alla media globale. Secondo Ted Scambos, scienziato del NSIDC, non si tratta semplicemente di un decennio di temperature anomale in un contesto climatico variabile: stiamo assistendo ad “un evento senza precedenti”.

Il caldo che ha interessato la regione di recente ha acceso ulteriormente le preoccupazioni riguardo lo scioglimento dei ghiacci artici, che accelera l’innalzamento del livello del mare in tutto il mondo. La  calotta glaciale di quasi 1,8 milioni di km2 della Groenlandia si espande e si contrae come parte delle naturali variazioni annuali, ma il riscaldamento globale sta riducendo progressivamente l’estensione massima dei ghiacci. Alcuni modelli climatici suggeriscono che l’Oceano Artico potrebbe arrivare ad essere privo di ghiaccio durante l’estate entro il 2050.

Senza azioni drastiche contro l’aumento dei gas serra, le conseguenze del completo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia sarebbero drammatiche: secondo gli esperti il livello globale del mare potrebbe aumentare di oltre 6 metri, colpendo le comunità costiere di tutto il mondo e sommergendo le città più basse come New York o Amsterdam.