Clima: cosa succederebbe se tutti piantassimo un albero ogni anno per 20 anni?

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Oggi la popolazione mondiale raggiunge quasi 8 miliardi di persone. Sono in moltissimi a chiedere la piantumazione di milioni o miliardi di alberi tra politici, celebrità, imprenditori e influencer. Se ogni singola persona piantasse un albero ogni anno per i prossimi 20 anni, ci sarebbero circa 160 miliardi di nuovi alberi.

Ma cosa significherebbe per il clima? La piantumazione massiccia di alberi potrebbe davvero rallentare il riscaldamento globale? A queste domande ha tentato di rispondere la docente di ecologia e restauro Karen D. Holl, dell’Università della California, in un articolo pubblicato su The Conversation.

Alberi e carbonio

L’anidride carbonica è il gas presente in atmosfera che contribuisce maggiormente al riscaldamento globale. Gli alberi e altre piante trasformano l’anidride carbonica in carboidrati attraverso la fotosintesi, producendo steli, foglie e radici. La quantità di carbonio che una pianta o un albero può immagazzinare è variabile e dipende dalla specie arborea, dall’ambiente in cui si sviluppa e dall’età.

Mediamente, un albero assorbe circa 22 kg di anidride carbonica all’anno. Se ogni persona al mondo piantasse un albero ogni anno per 20 anni – e continuasse a vivere in quel lasso di tempo, il che è improbabile – quei 20 alberi assorbirebbero circa mezza tonnellata di anidride carbonica all’anno.

La produzione di CO2 pro-capite è però molto variabile nel mondo: se una persona che vive negli Stati Uniti produce mediamente 15,5 tonnellate di CO2 all’anno, una che vive in India ne produce circa 1,9 tonnellate. Ciò significa che se una persona degli Stati Uniti piantasse un albero all’anno, dopo 20 anni avrebbe compensato appena il 3% circa della propria produzione di CO2. Allo stesso tempo, però, compenserebbe il 26% di una persona in India.

Piantare alberi è sicuramente parte della soluzione al cambiamento climatico, ma non è tutto. Molti altri aspetti sono fondamentali, talvolta più importanti della riforestazione.

Proteggere le foreste

Attualmente si stima che sulla Terra ci siano circa 3 trilioni di alberi, che equivale appena alla metà rispetto  a 12.000 anni fa, all’inizio della civiltà umana. Ogni anno le persone abbattono circa 15 miliardi di alberi per scopi industriali, molti dei quali si trovano nelle foreste tropicali. Ma la deforestazione si verifica costantemente in molte parti del pianeta.

Le foreste sono necessarie per l’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera, la produzione di ossigeno e per fornire l’habitat a milioni di specie animali. Gli alberi sono importanti anche nei centri urbani, offrendo riparo e spazi ricreativi, bilanciando le emissioni. Tuttavia, non possiamo pensare di piantare alberi dove non sono cresciuti prima, come nelle praterie native o nelle savane, ecosistemi che funzionano per la biodiversità e l’assorbimento di carbonio esattamente come sono – se lasciati indisturbati.

Impronta di carbonio

In generale, per rallentare il cambiamento climatico bisogna fare molto di più che piantare alberi. Bisogna ridurre rapidamente le emissioni di CO2 e altri gas serra a livello globale, anche attraverso l’impegno di ogni singolo individuo. Per ridurre la propria impronta di carbonio, il cittadino può ridurre il consumo di carne, ottimizzare gli spostamenti in auto, evitare i voli aerei se possibile. Tutti dalle imprese ai politici, dagli adulti ai più piccoli, dovrebbero fare il possibile per ridurre le emissioni da combustibili fossili.