Ancora boom del carbone in Cina, ma ci sono segnali di rallentamento

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Da gennaio a luglio 2021 la nuova capacità installata si è ridotta dell’80% rispetto al 2020. Ma i segnali secondo Greenpeace appaiono contrastanti.

Qualche notizia positiva arriva da Greenpeace East Asia in merito alle centrali a carbone in Cina, che sembrano dare i primi segni di rallentamento, dopo l’ennesimo boom del 2020. Da gennaio a luglio 2021 Pechino ha raggiunto con 24 nuovi impianti la capacità installata complessiva di 5,2 GW, riportando un calo dell’80% circa rispetto all’anno precedente.

Va considerato che il 2020 rappresenta un termine di riferimento anomalo, in quanto gli sforzi di ripresa economica post-pandemia hanno spinto l’acceleratore sui combustibili fossili, portando la Cina a 37 GW di nuova capacità installata in appena 12 mesi, triplicando i valori di tutti gli altri paesi del mondo messi insieme.

Le buone notizie però finiscono qui, avverte l’ufficio cinese di Greenpeace. La Cina deve fare ben altro per contribuire alla lotta contro la crisi climatica, cambiando radicalmente rotta. Altre centrali a carbone per ulteriori 100 GW di capacità installata sono già in cantiere, ricorda l’associazione, e rientrano tra le priorità di Pechino. Dei 24 progetti realizzati, 3 sono di grandi dimensioni, totalizzando una capacità di 3,3 GW – due terzi della capacità installata nel 2021.

Le promesse del più grande emettitore di CO2 sulla neutralità climatica entro il 2060 sono tutte da vedere. “Ci sono ancora segnali contrastanti sul carbone. Ciò comporta rischi finanziari e ambientali. Soprattutto dopo le osservazioni del vertice sul clima di Xi, i governi locali hanno rallentato le approvazioni per il nuovo carbone. Ma le province stanno chiaramente ancora anticipando il sostegno finanziario sul carbone”, ha affermato Li Danqing di Greenpeace East Asia.

La questione del carbone cinese si basa essenzialmente sullo scontro tra le province, che spingono per lo sviluppo economico costante e a buon mercato, e l’autorità centrale, che tenta di mettere un freno fissando nuovi obiettivi, spesso ignorati. Tra i tentativi dell’Ufficio politico del PCC di rivedere le strategie provinciali e quello che appare come l’ennesimo via libera a nuovi grandi impianti, gli obiettivi climatici della Cina suscitano ancora parecchi dubbi.

Articolo di Erika del 25 Agosto 2021 alle ore 16:11

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