Le piogge torrenziali sono una conseguenza della crisi climatica

E’ l’essere umano la causa dell’aumento delle precipitazioni intense dell’ultimo periodo.

Secondo un recente studio, periodi di piogge intense dovrebbero verificarsi ogni 400 anni circa, ma il riscaldamento globale causato dalle attività dell’uomo ha aumentato di 9 volte la probabilità che questi periodi si manifestino, incrementando anche l’intensità del 19%.

Come visto negli ultimi mesi in gran parte del mondo, sono state le piogge brevi ma estremamente dirompenti a causare le gravi inondazioni che hanno purtroppo caratterizzato l’estate: infatti, proprio per l’intensità delle precipitazioni, il suolo non risulta in grado di drenare l’acqua, facendo quindi straripare fiumi e torrenti.

Stando agli studi del World Weather Attribution, il repentino aumento delle precipitazioni è strettamente collegato alla crisi climatica; questo studio è stato possibile esaminando i dati relativi all’Europa Occidentale (Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Svizzera), non limitandosi esclusivamente alle zone maggiormente colpite.

La conclusione dello studio ha dimostrato che il cambiamento climatico causato dall’attività umana ha aumentato la quantità di pioggia fino al 19%, rendendo più probabili gli eventi estremi di circa 9 volte.

Ma in che modo l’aumento dell’intensità delle piogge è correlato al cambiamento climatico?

Il motivo è molto semplice: la quantità di pioggia che cade su una superficie è all’incirca sempre la stessa, ma, se le temperature variano, si possono verificare periodi di siccità caratterizzati dall’assenza di precipitazioni.

Questo comporta una concentrazione della quantità di pioggia in un lasso di tempo limitato, causando quindi precipitazioni intense. Considerando poi fenomeni che compromettono la stabilità del terreno come disboscamento e desertificazione, si finisce per avere frane e allagamenti decisamente più frequentemente.

Una situazione estremamente preoccupante, che purtroppo è destinata solo a peggiorare.