Il rapporto dell’EMSA (European Maritime Safety Agency) rivela che l’Unione Europea è tra le maggiori responsabili dell’inquinamento marino, a causa di livelli altissimi di emissioni navali.
Il fronte delle emissioni navali continua a rivelarsi il punto debole dell’Europa, che, nonostante abbia visto i preoccupanti dati scendere del 26% negli ultimi 30 anni, produce ancora il 18% delle emissioni marittime globali.
Il rapporto dell’EMSA si basa sui valori del 2019, senza quindi tenere in considerazioni i blocchi legati alla pandemia, e dimostra come le emissioni a livello navale rappresentino il 13,5% di tutte le emissioni relative al comparto dei trasporti. Una percentuale simile a quella che riguarda il trasporto aereo, che sfiora il 14,4%.
Dati preoccupanti per quanto riguarda sia l’inquinamento fisico che quello acustico: per quanto riguarda l’anidride solforosa, nel 2019 il gas rappresentava il 16% delle emissioni globali prodotte dal trasporto marittimo, ammontando a più di 1,6 milioni di tonnellate.
Volgendo invece lo sguardo all’inquinamento acustico, si stima che il trasporto marittimo abbia raddoppiato i livelli di disturbo acustico nelle acque, causando inoltre l’introduzione di diverse specie alloctone nei mari europei.
La speranza è che, in un futuro prossimo, si trovi un’opportunità per rendere questi trasporti molto meno pericolosi per l’ambiente..
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