Durante quest’anno, lo strato di ozono presente nell’atmosfera terrestre si è sempre più assottigliato, fino a presentare una superficie danneggiata che risulta essere più estesa di quella dell’intero Antartide.
Nelle ultime ore il Sentinel 5p, uno dei satelliti del programma della Commissione Europea Copernicus, ha registrato dati estremamente preoccupanti per quel che riguarda il buco dell’ozono: rispetto al 1979, la superficie di questo è aumentata del 75%.
Dopo un inizio dell’anno nella norma, il buco dello strato dell’ozono è aumentato a vista d’occhio: situazione simile a quella dell’anno scorso, ma più accentuata, finendo per trasformare il buco di quest’anno in uno dei più duraturi della storia.
Notizia negativa per le previsioni degli ultimi anni, che vedevano il buco dell’ozono chiudersi definitivamente entro il 2050. Purtroppo, questa previsione dovrà slittare di un paio di decenni, sperando che da qui ai prossimi 50 anni non vi saranno avvenimenti particolarmente negativi da questo punto di vista.
Dopo un’estate da record, il buco si richiuderà (come ogni anno) con la fine della primavera australe, segnata da temperature più elevate nella stratosfera che, causando un indebolimento del vortice polare, riportano l’ozono ai suoi livelli normali.
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