Il 2021 si sta rivelando un anno tragico anche per quel che riguarda la Siberia, che sta continuando ad andare in fumo con una velocità sempre maggiore.
Sono più di 180.000 i chilometri quadrati di taiga siberiana divorati dalle fiamme, superando il record negativo registrato nel 2012. Contando anche le zone non boschive colpite da incendi, il conto sale a ben 300.000 km2: dati decisamente preoccupanti, considerando che si tratta di una superficie pari a quella del nostro paese.
Greenpeace, nella sua indagine, fa notare come oramai sia considerato normale perdere almeno 150.000 km2 di taiga l’anno, nonostante si tratti di numeri impressionanti considerando il resto del mondo.
Dati confermati anche da Copernicus (il sistema di monitoraggio spaziale europeo), che ha registrato una quantità sopra la media di emissioni di CO2 causate da incendi: infatti, gran parte dei valori record che tengono in considerazione il periodo tra giugno e agosto sono dovuti alle fiamme che stanno invadendo la Siberia, che, sfortunatamente, sarà al centro dell’attenzione per moltissimi anni ancora.
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