Artico: segni di cedimento anche dalla zona più resistente al cambiamento climatico

Brutte notizie riguardanti il riscaldamento globale: nel 2020, anche in quella che viene considerata la calotta più resistente al cambiamento climatico è stato registrato un’enorme cedimento.

La cosiddetta “Last Ice Area” è una regione situata al Nord della Groenlandia che si estende per circa 1 milione di chilometri quadrati e presenta una calotta di uno spessore massimo di 5 metri; in questa calotta, che viene considerata dagli studiosi come quella che si fonderà per ultima, durante il 2020 si è formata una polinia dalle dimensioni decisamente allarmanti.

Nonostante le polinie (delle sorte di buchi che si formano nelle distese ghiacciate) siano solite formarsi nelle zone più sottili delle calotte, nel caso della Last Ice Area ne è stata registrata una nel punto in cui il ghiaccio raggiunge il suo maggior spessore. A spaventare, oltre alla posizione, sono anche le dimensioni mastodontiche: la superficie danneggiata dalla polinia, infatti, misura grossomodo 3000 chilometri quadrati (ovvero circa 3 volte la città di Roma).

Fenomeni di questo tipo si sono già verificati nella stessa zona nel 1988 e nel 2004, e possono essere causati da sfortunate combinazioni di perturbazioni che portano venti intensi e forti anticicloni.

Ciò che preoccupa maggiormente è che, di questo passo, anche le calotte più resistenti finiranno per assottigliarsi sempre di più, finendo per accelerare notevolmente la fusione dei ghiacci.