La Terra potrebbe diventare quasi del tutto inospitale entro il 2500

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L’India sarà inabitabile, l’Amazzonia sarà un territorio sterile e molte regioni tenderanno alla tropicalizzazione.

Se le emissioni di gas serra non saranno rapidamente ridotte in modo drastico, la Terra potrebbe diventare in gran parte inospitale entro il 2500. Lo dice un nuovo studio di un team di ricercatori della McGill University in Canada, le cui proiezioni suggeriscono che molte regioni potrebbero diventare del tutto inabitabili a causa del riscaldamento globale indotto dall’uomo.

Finora sono stati condotti numerosi studi sugli impatti a lungo termine del cambiamento climatico in termini di concentrazioni di gas serra, aumento della temperatura e del livello del mare globale, ma gran parte di essi non si spinge oltre il 2100. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Global Change Biology, è fondamentale guardare ben oltre la fine di questo secolo per comprendere gli impatti climatici e pianificare le giuste strategie, sebbene ciò rappresenti un’enorme sfida globale.

Abbiamo un quadro abbastanza chiaro di ciò che dovremmo fare prima del 2100 e di cosa potrebbe accadere se non lo facciamo, grazie all’Accordo di Parigi, le Nazioni Unite e i rapporti di valutazione del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici. Ma secondo l’autore principale dello studio Christopher Lyon, “questo punto di riferimento, che è stato utilizzato per oltre 30 anni, è miope perché le persone nate oggi avranno soltanto 70 anni nel 2100”.

Dobbiamo invece focalizzarci sulla Terra che lasceremo ai figli e i nipoti di oggi, osserva Lyon, e sulle condizioni che dovranno affrontare. “Se non riusciremo a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e le emissioni continuano ad aumentare, molti luoghi nel mondo cambieranno drasticamente”.

Gli scienziati hanno esaminato tre scenari futuri possibili in base alla bassa, media e alta mitigazione delle concentrazioni di gas serra fino al 2500. Nella proiezione peggiore, in cui il riscaldamento non sarà limitato a 2 °C, la vegetazione potrebbe spostarsi ai poli, con l’inaridimento e il declino degli ecosistemi attualmente più ricchi. Ciò riguarderebbe soprattutto le foreste alle medie latitudini, compreso il bacino amazzonico.

Le proiezioni suggeriscono che nel nostro pianeta futuro i tropici densamente popolati diventeranno probabilmente troppo caldi per essere abitabili, mentre il livello del mare continuerà ad aumentare. L’Amazzonia si trasformerà in un territorio sterile, l’occidente americano tenderà a tropicalizzarsi, fenomeno che interesserà anche parte del Mediterraneo, e l’India sarà troppo calda per essere abitata.

“Senza riduzioni rapide e significative delle emissioni di gas serra, vaste aree della Terra cambieranno in modi che ne ridurranno la capacità di sostenere l’occupazione umana su larga scala”, si legge nello studio. “Le proiezioni climatiche e le politiche che da esse dipendono dovrebbero guardare più lontano nel futuro”, evidenzia Lyon, “al fine di comprendere appieno la portata a lungo termine degli impatti climatici”.

Articolo di Erika del 19 Ottobre 2021 alle ore 18:08

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