La nascita di un fiocco di neve è un processo molto complesso, che parte da molto lontano e coinvolge molte leggi della Fisica. Ecco perché, per molte città Italiane, la neve rappresenta un vero e proprio “miracolo” che si presenta (forse) una sola volta per ogni inverno.
Per creare un fiocco di neve servono molti ingredienti: innanzitutto aria molto fredda, proveniente dal circolo polare Artico. Ma come è possibile che una massa d’aria così lontana scenda verso le nostre latitudini? Le correnti occidentali (westerlies) che percorrono incessantemente il nostro pianeta alle medie latitudini da Ovest verso Est, possono venire disturbate da montagne e iniziare a oscillare da Nord a Sud. Ecco che le oscillazioni si amplificano, trascinando l’aria fredda del circolo polare Artico verso latitudini più basse.
Ma non è finita qui!
Per fare un fiocco di neve serve anche molta acqua. Ecco che su quell’immensa zona di aria fredda sfuggita dal polo, arriva una massa di aria calda e umida, proveniente da latitudini tropicali. L’aria calda, meno pesante, scivola sulla massa d’aria fredda che staziona nei bassi strati, costringendo l’aria a condensare in uno strato di nubi compatte.
Il tempo inizia a peggiorare, nevicherà?
Serve un altro ingrediente fondamentale: il giusto quantitativo di umidità. Nelle nubi che osserviamo in cielo sta già avendo luogo la “costruzione” di piccoli fiocchi di neve. Intorno a piccoli nuclei di ghiacciamento (polveri, batteri, e chi più ne ha, più ne metta..) iniziano a depositarsi goccioline di acqua che, a contatto con il cristallo, ghiacciano. Le goccioline di acqua possono depositarsi con un numero infinito di combinazioni, ma la struttura di base è sempre il solito nucleo di ghiacciamento, il solito cristallo di ghiaccio. Ecco perché non esiste un fiocco di neve che sia perfettamente uguale ad un altro. La Natura è creativa, la Matematica è il suo linguaggio, e i fenomeni naturali che osserviamo non sono che l’incarnazione matematica della creatività.
La nostra storia non è ancora finita.
Il fiocco di neve, nella sua inevitabile caduta verso il basso, potrebbe incontrare strati di aria a temperature positive: il fiocco si scioglierebbe, e ci beccheremmo un’altra giornata di pioggia. Ma, fortunatamente, l’aria fredda giunta qualche giorno prima ha lasciato uno spesso strato di inversione termica, con temperature sotto zero . Ecco che i fiocchi possono allora giungere indisturbati al suolo e depositarsi su tutte le superfici, a partire da quelle più fredde (piante, giardini..) a quelle più calde (asfalto…). Mentre i primi fiocchi cadono nelle nuvole continua la creazione: le correnti in seno alla nube trasportano verso l’alto goccioline di acqua che, incontrando parti già ghiacciate, si uniscono per creare altri fiocchi. Questo aumenta la velocità di produzione dei fiocchi che ormai stanno cadendo abbondanti: sta nevicando.
Ecco illustrata la nascita di un fiocco di neve, un vero “miracolo” della Natura, se pensiamo che inizia da così lontano e coinvolge tutti questi processi. E pensare che, dopo tutte queste peripezie, il massimo che sappiamo fare è lamentarci e iniziare a fare di tutto per eliminare la coltre bianca da tutte le superfici, in primis le strade.
E se invece ci fermassimo, riflettessimo, e ammirassimo per un attimo il fantastico spettacolo della Natura?
La macchina può aspettare, per oggi andiamo a piedi.
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