L’eruzione del Cumbre Vieja continua a proseguire, causando sempre più danni all’Isola di Gran Canaria: i dati relativi ai livelli di anidride solforosa sono estremamente preoccupanti.
Dopo praticamente 2 mesi dall’inizio dell’eruzione, il vulcano Cumbre Vieja non sembra avere alcuna intenzione di fermasi. Le conseguenze di questa continua eruzione sono facilmente osservabili, ma, oltre ai fitti strati di cenere che coprono le città e alle enormi colate di lava che arrivano fino a riva, vi sono anche danni non visibili a occhio nudo.
I livelli di anidride solforosa (So2) presenti nell’aria sono infatti estremamente elevati: gli ultimi studi rivelano che queste quantità di gas prodotto dall’eruzione sono paragonabili a quelle che l’Unione Europea ha emesso nell’intero 2019.
L’anidride solforosa, per fortuna, deve raggiungere livelli più alti di quelli registrati per diventare tossica, ma, continuando con questa intensità, l’eruzione potrebbe causare un ulteriore aumento della concentrazione di So2 nell’aria, finendo per renderla capace di creare danni fisici alla popolazione.
La speranza è che l’eruzione si plachi il prima possibile, ma gli esperti continuano ad affermare che, ora come ora, il Cumbre Vieja sembra non volersi fermare.
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