Una dieta più sana riduce anche i gas serra

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Da un’alimentazione più salutare si ottengono anche importanti benefici in termini di emissioni inquinanti.

Mangiare sano ed equilibrato è importante per la nostra salute, ma anche per quella del pianeta. Lo dice uno studio pubblicato sulla rivista Plos One, condotto da un team di ricercatori dell’Università di Leeds, nel Regno Unito. Una nuova conferma che le diete più salutari spesso si rivelano anche più eco-sostenibili, con benefici in termini di emissioni di gas serra e quindi anche di riscaldamento globale.

La produzione alimentare è una delle principali fonti di emissioni inquinanti e rappresenta oggi circa un terzo delle emissioni globali di gas serra. Ricerche precedenti avevano suggerito che le diete più sostenibili sono spesso anche meno elaborate, con un dispendio inferiore di energia ma più nutrienti. Tuttavia, le analisi sono state condotte per gran parte su ampie categorie di alimenti, piuttosto che su specifici prodotti, dando spazio a maggiore variabilità nella valutazione dell’impatto ambientale.

Il nuovo lavoro guidato dalla dott.ssa Holly Rippin mostra un’analisi più accurata, ottenuta attraverso un’attenta assegnazione delle emissioni di gas serra a 3.233 prodotti alimentari specifici elencati nel database della composizione degli alimenti (COFID) del Regno Unito. COFID è un sistema comunemente utilizzato per valutare i dati nutrizionali nelle diete individuali, quindi i ricercatori hanno elaborato questi dati insieme con le emissioni combinate, proiettandoli su un campione di 212 adulti.

L’analisi statistica ha mostrato che le diete non vegetariane erano associate ad emissioni di gas serra superiori del 59% rispetto a quelle vegetariane, evidenziando una maggiore propensione negli uomini a consumare carne. Questi ultimi hanno riportato un valore di emissioni maggiore del 41% rispetto alle diete delle donne, proprio a causa di un consumo medio di carne maggiore. Inoltre, le emissioni associate alle diete in cui l’assunzione di grassi saturi, carboidrati e sodio rientravano nei livelli massimi raccomandati dall’OMS, si sono rivelate inferiori rispetto a quelle in cui non venivano rispettati tali valori nutrizionali.

I risultati hanno quindi confermato, attraverso un focus su alimenti specifici, soprattutto i benefici delle diete a base vegetale piuttosto che animale, supportando le politiche volte a incoraggiare le diete sostenibili. In futuro, ricerche simili potrebbero fornire ulteriore chiarezza incorporando i paesi d’origine, i marchi dei prodotti alimentari e altri indicatori di impatto ambientale, così da aiutare anche il consumatore nelle proprie scelte alimentari.

“Vogliamo tutti fare la nostra parte per aiutare a salvare il pianeta. Elaborare come modificare la nostra dieta è un modo per farlo”, scrivono gli autori. “Ci sono concetti generici come ridurre l’assunzione di carne, in particolare di carne rossa, ma il nostro lavoro mostra anche che si possono ottenere grandi benefici da piccoli cambiamenti, come eliminare i dolci, o semplicemente cambiando marchio”.