L’inquinamento atmosferico da polveri sottili sta causando centinaia di migliaia di morti ogni anno: nel solo 2019, nell’Unione Europea sono state registrate oltre 307 mila persone decedute a causa dello smog. C’è, però, ottimismo verso il futuro.
I dati relativi all’inquinamento atmosferico continuano a essere decisamente preoccupanti all’interno dell’Unione Europea: si stima che nel 2019, in suolo UE, si siano verificate 307 mila morti a causa dell’inquinamento da polveri sottili.
Nonostante si tratti di cifre preoccupanti, se si prendono in considerazione i livelli del 2005, il numero di decessi causati dal particolato sono diminuiti di un terzo e, rispettando gli obiettivi imposti dal Green Deal Europeo, si assisterebbe a una diminuzione di queste cifre di un ulteriore 55% entro il 2030.
Si tratta senza dubbio di dati che trasmettono speranza per uno scenario climatico futuro migliore, ma, stando a quanto traspare dall’analisi dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, se si fossero rispettati i livelli di inquinamento atmosferico suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il numero di persone morte prematuramente sarebbe diminuito del 58%, salvando 178 mila vite.
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