La perdita del ghiaccio marino artico è in grado di influenzare in modo indiretto gli incendi comuni negli Stati Uniti occidentali.
Esiste una correlazione sorprendente tra la riduzione del ghiaccio marino artico e l’intensificazione degli incendi negli Stati Uniti occidentali. Ne parlano i ricercatori del Pacific Northwest National Laboratory (Pnnl) in uno studio presentato all’AGU Fall Meeting 2021 a New Orleans, che evidenzia una sorta di meccanismo dare-avere tra il fuoco e il ghiaccio nel mondo.
Mentre il ghiaccio marino si scioglie tra luglio e ottobre, la luce solare riscalda l’area circostante, creando condizioni favorevoli agli incendi in stati lontani come la California, il Washington e l’Oregon più avanti in autunno e all’inizio dell’inverno. Questa relazione viene descritta dai ricercatori come influente al pari di modelli climatici come l’oscillazione meridionale di El Niño.
Lo scienziato coautore dello studio Hailong Wang del Pacific Northwest National Laboratory paragona questo fenomeno al cosiddetto butterfly effect, teoria del caos secondo cui un evento apparentemente irrilevante come il battito d’ali di una farfalla può influenzare la formazione di un evento più vasto e in tutt’altro luogo.
“Le condizioni climatiche in una parte del mondo possono, nel tempo, influenzare i risultati climatici a migliaia di chilometri di distanza”, osserva Wang. “Nel nostro caso, troviamo che la regione artica e gli Stati Uniti sono collegati da questa relazione. Il riscaldamento della superficie terrestre e del mare causato dalla perdita di ghiaccio marino innesca a distanza condizioni più calde e secche in Occidente nel corso dell’anno”.
Wang e il suo team hanno scoperto che quando il ghiaccio marino artico si scioglie e le superfici terrestri e marine circostanti si riscaldano, le differenze di pressione dell’aria generano un vortice che si rafforza nell’atmosfera sopra l’area riscaldata e ruota in senso antiorario come un ciclone. Il vortice spinge costantemente la corrente a getto polare fuori dal suo schema tipico, deviando l’aria umida lontano dagli Stati Uniti occidentali.
Questo fenomeno da vita ad un secondo vortice, che ruota in senso orario e si forma sotto la cresta del getto polare proprio in questa regione. Come conseguenza, si creano siccità e altre condizioni favorevoli agli incendi boschivi, in modo analogo a quanto osservato all’inizio della scorsa estate durante l’ondata di caldo estremo nel Pacifico nord-occidentale.
In un clima che cambia, il contrasto tra questi due sistemi lontani ma interconnessi può diventare più marcato, esacerbando le condizioni critiche in aree già devastate dal fuoco. Durante la stagione degli incendi 2021, più di 3 milioni di acri sono bruciati soltanto nella California, confermando un trend in costante peggioramento. Nel frattempo, il ghiaccio marino artico si riduce costantemente a causa del riscaldamento globale, con la previsione di periodi con aree artiche completamente prive ghiaccio entro il 2050.
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