Finalmente addio a bicchieri, piatti, posate, cannucce e altri oggetti di plastica di uso comune.
Tra pochi giorni entrerà ufficialmente in vigore il bando del monouso stabilito con la direttiva SUP dell’Unione Europea, che vieta i prodotti di plastica monouso non biodegradabile e non compostabile in favore di polimeri naturali non modificati chimicamente.
La direttiva diventata decreto legislativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale vieta anche la vendita di oggetti in plastica monouso oxo-degradabile, materiale in grado di decomporsi all’aria e gli attrezzi da pesca contenenti plastica. I prodotti di scorta banditi potranno essere venduti fino all’esaurimento.
Per prodotto in plastica monouso si intende quel prodotto realizzato interamente o parzialmente in plastica, che ha subito modifiche chimiche e richiede processi chimici per la decomposizione. La plastica oxo-degradabile contiene additivi che ne causano la scomposizione attraverso l’ossidazione in microframmenti e pertanto non compatibile con i “polimeri naturali non modificati chimicamente”.
Quali sono i prodotti in plastica monouso a cui diremo addio dal 14 gennaio 2022?
Bastoncini cotonati. Sono ammessi solo quando rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 90/385/CEE o della direttiva 93/42/CEE.
Posate, piatti e agitatori per bevande. Forchette, coltelli, cucchiai, bacchette di plastica, piatti e simili dovranno essere biodegradabili o compostabili.
Cannucce.Sono ammesse soltanto quando rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 90/385/CEE o della direttiva 93/42/CEE.
Asticelle per palloncini. Sono esclusi palloncini per uso industriale o altre applicazioni professionali non distribuite ai consumatori.
Contenitori per alimenti in polistirene espanso. Si tratta dei recipienti con o senza coperchio usati per alimenti secondo determinati criteri.
Tazze o bicchieri per bevande in polistirene espanso. Sono vietati insieme a relativi tappi e coperchi.
Sono esclusi dal divieto di vendita i prodotti biodegradabili e compostabili che hanno percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40%, valore che dal 1° gennaio 2024 dovrà essere almeno del 60%.
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