Pubblicato il primo inventario globale dei laghi subglaciali. La maggior parte si trova in Antartide.
Un team internazionale di scienziati ha catalogato per la prima volta i laghi subglaciali in un inventario globale, fornendo una panoramica completa di dove sono situati e come stanno cambiando in relazione al riscaldamento globale. L’analisi guidata dall’Università di Sheffield evidenzia quasi 800 laghi subglaciali in tutto il mondo, tra Antartide, Groenlandia, Islanda, fino alle valli ghiacciate nelle Alpi.
I laghi subglaciali si formano soprattutto sotto le calotte glaciali, fino a 3000 metri di profondità sotto il ghiaccio, e possono avere un’estensione fino a 10 km. La loro esistenza può influenzare significativamente lo scorrimento del ghiaccio verso l’oceano, mentre nelle regioni ghiacciate sulla terraferma, possono rappresentare un rischio per le popolazioni a valle causando inondazioni e frane.
Gli esperti ritengono che esistano diverse migliaia di laghi subglaciali in tutto il mondo, ma non si hanno ancora informazioni chiare sulle loro caratteristiche. L’inventario pubblicato su Nature Reviews Earth & Environment descrive accuratamente gli ambienti e le dinamiche lacustri dei 773 laghi identificati, le dimensioni, il comportamento e l’impatto nel territorio.
Lo studio guidato dal Dr. Stephen Livingstone del Dipartimento di Geografia dell’Università di Sheffield mostra che l’80% dei laghi è stabile, ovvero non evidenzia aggiunta o perdita di acqua, ma ha un flusso e un deflusso bilanciati. Il 20%, però, risulta attivo con caratteristiche variabili, il che vuol dire che potrebbe drenare improvvisamente e in modo potenzialmente catastrofico.
La maggior parte dei laghi inclusi nell’inventario si trova in Antartide. Livingstone ha affermato che i dati raccolti hanno “confermato l’esistenza diffusa di laghi subglaciali negli ultimi cinque decenni”, aggiungendo che “poiché il ghiaccio sopra i laghi subglaciali risponde ai cambiamenti climatici, i laghi che una volta erano stabili possono diventare instabili e viceversa”.
Questi cambiamenti sono fondamentali non solo per il flusso di acqua e ghiaccio in risposta al cambiamento climatico, ma anche per le forme di vita che abitano nei laghi subglaciali. Il monitoraggio di questi ecosistemi sarà necessario nel futuro prossimo, come anche l’identificazione di altri laghi.
I laghi subglaciali sono protetti da uno spesso strato di ghiaccio sovrastante che ne isola la temperatura. Ciò può garantire la loro esistenza per milioni di anni, ma al contempo favorire lo scioglimento delle calotte polari accelerando il flusso del ghiaccio sovrastante, spiega Kate Winter, docente senior presso il Dipartimento di geografia e scienze ambientali della Northumbria University, alimentando l’innalzamento del livello del mare.
“È quindi importante studiare dove si trovano i laghi subglaciali, quanta acqua contengono, quanto possono essere stabili o attivi e come potrebbero cambiare nel tempo in modo da poter imparare di più sul perché si formano e quale influenza possono avere sul area locale”, afferma Winter.
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