Eruzione Tonga, disastro petrolifero in Perù grande il doppio del previsto

La fuoriuscita di greggio ha raggiunto circa 20 spiagge, con un totale di circa 11.900 barili scaricati in mare.

Il disastro ecologico causato da una fuoriuscita di petrolio al largo delle coste peruviane è molto più grave del previsto, con la marea nera che si rivela due volte più grande rispetto a quanto annunciato inizialmente. L’incidente è avvenuto il 15 gennaio dopo che la violenta eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga ha provocato uno tsunami, con mareggiate fino a migliaia di chilometri di distanza, danneggiando una petroliera del gigante energetico spagnolo Repsol.

La stima iniziale, in base anche alle dichiarazioni della Repsol, era di circa 6.000 barili di petrolio sversati in mare, ma il ministro dell’Ambiente Ruben Ramirez ha affermato recentemente che dal 15 gennaio sono circa 11.900 i barili scaricati, causando un grave disastro ecologico. Poco prima dell’annuncio, il tribunale ha vietato ai dirigenti della compagnia petrolifera di lasciare il paese per 18 mesi.

Repsol ha affermato che a provocare l’incidente sono state le onde anomale che hanno seguito la massiccia eruzione a Tonga, colpendo la petroliera battente bandiera italiana Mare Doricum, mentre scaricava petrolio dalla raffineria Pampilla, a circa 30 km a nord di Lima. L’eruzione è avvenuta a circa 10.000 km di distanza, mentre la marea nera è stata trascinata dalle correnti oceaniche fino a 140 km a nord della raffineria.

Il governo ha fatto sapere che circa 20 spiagge sono state colpite finora, a fronte di un tratto di costa lungo 3 km danneggiato inizialmente. Dalle coste sono stati recuperati 4.225 barili di petrolio, che equivalgono a circa il 35% del totale. I danni ambientali potrebbero essere enormi, con gravi conseguenze per la fauna marina e la pesca.

Mentre procedono le indagini, i dirigenti della società sono accusati di inquinamento ambientale ai danni dello stato del Perù, rischiando una multa di 34,5 milioni di dollari, afferma il Ministero dell’Ambiente. La Repsol ha dichiarato il massimo impegno a “collaborare pienamente con qualsiasi indagine penale” e a “ripulire al più presto l’ambiente” dopo la catastrofica fuoriuscita di petrolio.

Articolo di Erika del 30 Gennaio 2022 alle ore 18:02

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